Siete voi, siete voi! La rovina dell’Italia siete voi! Spartaco

Così gridavano gli operai dell’Ilva di Genova scesi in piazza per protestare contro la chiusura degli stabilimenti di Taranto, di Genova e di Novi Ligure. Anche questa volta gli operai non difendono “solamente” il loro posto di lavoro, difendono la dignità di tutti gli italiani e di un Paese allo sbando.

Certo il governo Meloni, tutto chiacchiere e parentopoli, è oggi il principale indiziato nella corsa alla rovina dell’Italia. In verità il gruppo dei rovinatori è molto più vasto. Provo a sintetizzare una ristretta classifica:

1° posto dei Voi, governi e imprenditori che negli ultimi trent’anni avete favorito, permesso e autorizzato, in nome dell’Europa e del mercato libero, la svendita della nostra industria, che avete distrutto le piccole aziende agricole e artigianali, che avete ucciso il piccolo commercio.

2° posto dei Voi, governi che siete al servizio delle burocrazie e delle lobby europee: economiche, energetiche, delle banche, delle case farmaceutiche, dei fabbricanti e spacciatori di armi.

3° posto dei Voi, governi e parlamentari tutti che vi preparate a mandare noi e i nostri figli alla guerra per difendere i vostri interessi e privilegi.

4° posto dei Voi, chi negli ultimi trent’anni ha voluto privatizzare la sanità pubblica trasformando la salute in un profitto.

5° posto dei Voi, chi negli ultimi trent’anni, riforma dopo riforma, ha distrutto la scuola pubblica.

Tutti Voi, cari signori imprenditori, onorevoli ministri e deputati di maggioranza o di minoranza (impossibile scrivere opposizione pensando a loro) siete la rovina dell’Italia.

C’è un’Italia che resiste e lotta: operai, studenti, lavoratori di tutti i settori in crisi, studenti che lottano per la pace e per una scuola libera dalle imprese e dalla guerra, disoccupati che non si rassegnano ad una vita da precari, agricoltori in lotta contro le multinazionali dei brevetti e la burocrazia europea, artigiani e commercianti in lotta contro un fisco esoso e assurdo, ricercatori che non si rassegnano a dover scappare all’estero, medici, infermieri, insegnanti, collaboratori scolastici, e molti altri ancora.

C’è un’Italia che vuol lottare e cambiare: serve unire le lotte un unico grande sciopero generale: via il Governo Meloni, elezioni subito, costruire un fronte unitario e popolare per mandarli tutti a casa. Riprendiamoci il Paese, l’Italia sia nazione di pace e di collaborazione con tutto il mondo, basta spese per gli armamenti rilancio degli investimenti per l’industria, l’agricoltura e il commercio, l’ambiente, la scuola e la sanità siano pubblici.

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