Resumen Latinoamericano, 19 agosto 2025; versione italiana a cura di Fosco Giannini

Nicolás Maduro ha annunciato che, in risposta alle “rinnovate e surreali minacce” degli Stati Uniti contro il Venezuela e di fronte allo schieramento delle forze navali ed aree americane nei Caraibi meridionali, il governo venezuelano ha approntato uno speciale piano di sicurezza nazionale
“Questa settimana attiverò un piano speciale per garantire la nostra sicurezza nazionale con oltre 4,5 milioni di miliziani in tutto il Paese, milizie addestrate, attivate e armate”, ha dichiarato il presidente in una conferenza trasmessa lunedì 18 agosto sulla televisione nazionale e replicata sui social media.
Secondo i dati ufficiali, la Milizia Nazionale Bolivariana, costituita dall’ex presidente Hugo Chávez, è composta da circa 5 milioni di riservisti e, nel tempo, è diventata una delle cinque componenti delle Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB).
Maduro ha affermato che l’iniziativa mira a consolidare una “fusione totale tra popolo, polizia e forze armate” per garantire pace, tranquillità e sovranità. “Il popolo è pronto a resistere a qualsiasi offensiva. Garantiremo sovranità e pace in qualsiasi circostanza si presenti nei giorni, nei mesi e negli anni a venire”, ha, inoltre, affermato.
“Difendiamo i nostri mari, i nostri cieli e le nostre terre, li liberiamo, li monitoriamo e li pattugliamo. Nessun imperialismo toccherà il sacro suolo del Venezuela o del Sud America“, ha dichiarato Maduro riferendosi alla presenza delle forze navali e aeree statunitensi nei Caraibi meridionali.
Queste dichiarazioni sono arrivate nello stesso giorno in cui l’amministrazione di Donald Trump ha schierato più di 4.000 marines e marinai aggiuntivi nelle acque che circondano l’America Latina e i Caraibi, un grande e minaccioso dispiegamento di forze che, nelle dichiarazioni di Washington, sarebbe stato effettuato per combattere i cartelli della droga, sebbene sia noto che il 90% di queste droghe raggiunge gli Stati Uniti attraverso l’Oceano Pacifico.
Anche la Reuters ha riferito che i bombardieri SS Gravely, USS Jason Dunham e USS Sampson, equipaggiati con missili cacciatorpediniere Aegis, sarebbero stati schierati di fronte al Venezuela nell’ambito dell’impegno di Washington per combattere il traffico di droga nella regione.
Le navi e gli aerei militari Usa dispiegati di fronte alle coste venezuelane sono giunti dopo le reiterate accuse, da parte della Casa Bianca, contro Maduro, “colpevole”, secondo l’Amministrazione Trump, di aver utilizzato “organizzazioni terroristiche straniere come la TDA (Tren de Aragua, invece smantellata in Venezuela), nonché i cartelli di Sinaloa e Los Soles, per introdurre droghe letali e violenza negli Stati Uniti”.
In verità, dall’inizio della seconda presidenza Trump in poi, si è assistito ad una crescente militarizzazione della regione, mentre non sono state affrontate le cause profonde dell’aumento del consumo di droga negli Stati Uniti, il più grande mercato mondiale per queste sostanze.
In un clima di crescente tensione, Pamela Biondi, Procuratore Generale degli Stati Uniti, si è spinta ancora oltre, definendo Maduro “uno dei più grandi narcotrafficanti del mondo e una seria minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”. Aumentando anche la ricompensa a 50 milioni di dollari per “informazioni che portino all’arresto” del leader venezuelano.
Di fronte a tali minacce, Maduro ha ribadito la sua gratitudine per le espressioni di solidarietà ricevute da tanti Paesi e governi del mondo, solidarietà giunta in risposta a quelli che Maduro stesso ha descritto “come tentativi di imporre una narrazione ostile e violenta nei confronti del Venezuela”.
“Vi ringrazio per la solidarietà a questo umile presidente, solidarietà che giunge attraverso la grande eredità lasciata dal primo presidente, Hugo Chavez e che onorano il nostro Comandante. L’attacco non è contro Maduro, è contro il popolo”, ha dichiarato Maduro, aggiungendo che “questi attacchi rappresentano anche il razzismo e la discriminazione dell’imperialismo nordamericano contro i latinoamericani”.
Ha infine voluto rimarcare, Maduro, che “oltre il 90% del popolo venezuelano rifiuta qualsiasi tipo di strategia fascista, interventista o golpista contro la nazione bolivariana. E per la difesa dell’indipendenza e dell’autonomia del Venezuela il popolo combatterà”.
