
Acura del Dipartimento Esteri
Salutata dalle cancellerie europee, senza un minimo di visione e di responsabilità, in un vero e proprio delirio di subalternità e di ipocrisia, come l’ultima possibilità per salvaguardare le relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti, la nota congiunta Usa-Ue sulla regolamentazione dei rapporti economici transatlantici non è solo la pietra tombale su ogni prospettiva e visione “europeista” ma è il vero e proprio certificato di morte dell’Ue come progetto politico, istituzionale, economico: dazi al 15% sulle merci europee esportate negli Usa, comprese le auto; acquisto di energia per 750 miliardi; investimenti per 600 miliardi nei settori strategici per gli Usa; investimenti diretti per 40 miliardi per acquistare chip per l’intelligenza artificiale; facilitazioni per l’importazione di prodotti Usa in Europa e in particolare la possibilità di inondare l’Europa di prodotti Usa che non rispettano i nostri standard di sicurezza alimentare e di tutela ecologica. E poi ancora, come se tutto questo ancora non bastasse, un piano di riarmo europeo per 800 miliardi e un programma di acquisto di armi Usa da destinare all’Ucraina per 100 miliardi di dollari. Subalterna agli interessi Usa, “complementare e interoperabile” con la Nato nei suoi progetti di guerra in giro per il mondo, attivamente responsabile della prosecuzione della guerra a oltranza in Ucraina contro la Russia, l’Ue non è solo un progetto fallito, è un progetto pericoloso per la pace e la libertà dei popoli. Insufficienti sono le critiche dubbiose, le prese di posizione possibiliste, i patetici “vorrei ma non posso”. Non c’è alternativa alla costruzione di un programma vero per l’uscita dell’Italia dall’Ue, dall’euro e dalla Nato, per l’apertura di un dialogo e una cooperazione strutturata con la piattaforma di partenariato dei Brics, per una politica di pace e di autodeterminazione.
