a cura della redazione

Teresa Susana Subieta Serrano con Candida Caramanica dip. esteri MpRC
Lo scorso venerdì 4 luglio, presso la Sala Pio XI, del Palazzo San Calisto, a Roma (il San Calisto è un palazzo barocco nel quartiere di Trastevere, in una zona extraterritoriale della Santa Sede) è stato proiettato il film “La naciòn clandestina”, girato nel 1989 dal grande regista boliviano Jorge Sanjinès. La proiezione del film è stata l’occasione per un importante incontro tra Teresa Susana Subieta Serrano (Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale della Bolivia presso la Santa Sede) e Candida Caramanica, del Dipartimento Esteri del MpRC. Non è stato certamente casuale, ricordando le lunghe missioni pastorali in Perù e l’estrema sensibilità per i popoli dell’America Latina dell’attuale Pontefice, Papa Leone XIV, il fatto che “la pelicula” “La naciòn clandestina” sia stata proiettata in una sede del Vaticano.

Il film di Jorge Sanjinés (un’opera schierata dalla parte dei contadini boliviani sfruttati e dalla natura chiaramente rivoluzionaria) si organizza, come afferma la critica, “attorno a tre storie parallele di indigeni boliviani che, pur vivendo in diverse regioni del paese, condividono la lotta contro l’oppressione e la ricerca di una identità culturale e politica. Il film esplora il tema della resistenza indigena e della loro lotta per la sopravvivenza in un contesto di sfruttamento e discriminazione…L’opera di Sanjinés presenta tre storie principali che si svolgono in diverse regioni della Bolivia, ma sono collegate da temi comuni come la povertà, la discriminazione, la ricerca di identità e la resistenza contro l’oppressione. Ogni storia mette in evidenza le difficoltà che gli indigeni affrontano nella loro vita quotidiana, come la mancanza di risorse, l’esclusione sociale e la violenza. Nonostante le avversità, i personaggi dimostrano una forte resilienza e cercano di mantenere vive le loro tradizioni e la loro cultura. Il film celebra la loro forza interiore e la loro capacità di adattamento. La pellicola esplora anche il tema della ricerca di identità, sia individuale che collettiva, da parte degli indigeni, che cercano di capire chi sono e quale posto occupano nella società boliviana…”. La Nación Clandestina” è un film profondamente critico nei confronti della società boliviana, denunciando le ingiustizie e le disuguaglianze che affliggono la popolazione indigena. L’opera è anche un potente ritratto della lotta degli indigeni boliviani per la sopravvivenza, la cultura e l’identità, e offre una critica sociale acuta e toccante della società boliviana”.
Un film che dovrebbe essere visto dai giovani italiani e che il MpRC si ripromette di popolarizzare il più possibile.
Nel corso del loro incontro presso il Palazzo San Calisto, l’Ambasciatrice della Repubblica Bolivariana presso la Santa Sede, la dottoressa e compagna Teresa Susana Subieta Serrano ha chiesto a Candida Caramanica, insegnante a Roma e del Dipartimento Esteri del MpRC, di portare i propri saluti al compagno Fosco Giannini, Coordinatore nazionale del MpRC e a tutto il MpRC. E la compagna Caramanica ha chiesto all’Ambasciatrice di portare i propri saluti, i saluti di Fosco Giannini e di tutto il MpRC alla cara compagna Sonia Brito Sandoval, già Ambasciatrice della Repubblica Plurinazionale della Bolivia, ora tornata in Patria.
