Verso le manifestazioni contro la guerra del 21 giugno a Roma CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA, IL RIARMO E IL GENOCIDIO PER LA PACE E LA GIUSTIZIA SOCIALE

“Per eliminare l’inevitabilità delle guerre è necessario distruggere l’imperialismo”

La guerra mondiale a frammenti, su scala planetaria, che porta con sé riarmo, incremento delle spese e delle tecnologie militari e, perfino, la minaccia nucleare, al punto da mettere a rischio il futuro stesso dell’umanità, è la questione decisiva, dirimente, spartiacque del nostro tempo.

   Di fronte a questo, il tema della lotta contro la guerra e per la pace e, in Italia, contro le scelte di guerra, incremento delle spese militari e smantellamento dello stato sociale, perseguite dal Governo Meloni, impone la costruzione di un vasto movimento popolare di massa, di lotta e di proposta, che veda sempre più al centro i lavoratori e le lavoratrici.

   Diciamo no all’imperialismo e alle sue guerre, no all’Unione Europea e al suo colossale piano di riarmo, al gigantesco aumento della spesa militare imposto a tutti i Paesi. Ci battiamo contro il progetto di difesa comune europea, contro l’esercito europeo, e per il ritiro dei nostri soldati dalle missioni di guerra all’estero, proiezione dell’imperialismo italiano (europeo?).

   Lottiamo contro la militarizzazione dello spazio pubblico, dei territori, della scuola, dell’università e della ricerca, per la chiusura delle basi USA e NATO presenti sul nostro territorio e, in definitiva, per l’uscita dell’Italia dalla NATO dall’UE, dall’euro. Guardiamo con favore all’emergere dei Brics, al protagonismo del Sud globale e al mondo multipolare che avanza, foriero dell’apertura di inediti spazi di cooperazione e di pace. 

   Sosteniamo gli sforzi di pace e contro la strategia UE di prosecuzione ad oltranza della guerra contro la Russia. Siamo contro l’invio di armi all’Ucraina e le sanzioni alla Russia, contro l’applicazione di misure coercitive unilaterali volte a colpire i popoli che intendono liberamente determinare il proprio sviluppo, dalla Cina a Cuba socialista al Venezuela bolivariano, e siamo a favore dell’applicazione di sanzioni legittime contro Israele, responsabile di genocidio e crimini di guerra e contro l’umanità.

   Lo ribadiamo: contro il genocidio, contro ogni forma di antisemitismo e contro la continua strumentalizzazione della questione dell’antisemitismo da parte del governo di Israele e dei suoi sostenitori, e a sostegno della resistenza popolare e della lotta di liberazione, giusta e legittima, del popolo palestinese, sottoposto a brutale occupazione e a colonialismo di insediamento.

Siamo per un mondo multipolare e per un rinnovato multilateralismo all’insegna della pace e dei diritti dei popoli, della solidarietà e della cooperazione internazionale. Dalla parte delle lotte di autodeterminazione e di indipendenza nazionale, per riorientare le risorse verso il progresso della società, il lavoro, la sanità, la scuola, la ricerca, la protezione dell’ecosistema. In definitiva, per la pace con giustizia sociale.

   Per questo, salutiamo con favore la ripresa di iniziativa sui grandi temi della guerra e della pace e chiediamo a entrambi gli organizzatori, anche se su piattaforme diverse, di fare una unica manifestazione sull’adesione ad una piattaforma coerentemente antimilitarista e antimperialista, ma ognuno con le proprie parole d’ordine per dare un segnale di unità, dare più forza alla protesta contro la guerra e contro il riarmo. Rilanciamo l’esigenza di costruire un vasto movimento popolare, di massa, contro la guerra, contro l’imperialismo, per la pace.

Siamo impegnati per favorire la più ampia unità possibile di un movimento tanto articolato e plurale: non un’unità nominale, sulla carta, da declamare o esibire, ma un’unità praticabile, efficace, capace di definire, sui grandi temi della pace e della guerra, terreni di mobilitazione sempre più coinvolgenti e iniziative di lotta sempre più incisive e avanzate in vista della costruzione di un’alternativa politica al regime collaborazionista dominante. 

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