Il MpRC per un ampio movimento contro la guerra, contro l’imperialismo e per la pace

MpRC, 1° aprile 2025

Nel nostro Paese, il 57% della popolazione non sostiene il regime di Kiev; il 56% è contrario a usare armi occidentali per colpire la Russia; il 94% è contrario a inviare truppe in Ucraina. A partire da ciò occorre costruire un movimento di popolo e di massa contro la guerra imperialista, per l’uscita dall’Ue e dalla Nato

La guerra degli Stati Uniti e della Nato contro la Russia in Ucraina è entrata in una fase decisiva, decisiva per le possibilità di soluzione del conflitto e dal punto di vista degli equilibri internazionali e della riconfigurazione strategica della stessa Unione Europea.

La vittoria sul campo della Russia contro il regime di Kiev e contro l’apparato militare impegnato dalle potenze occidentali (addestramento, supporto tattico e strategico, logistica, attrezzature, armi, e anche soldati e consiglieri militari) costringe queste ultime a dover gestire la sconfitta.

Da una parte, gli Stati Uniti intendono ridurre la propria esposizione sul fronte ucraino e capitalizzare l’impegno sinora profuso dalla parte di Kiev (accordo sui minerali strategici e business della ricostruzione), scaricando tutti i costi della sconfitta sull’Unione Europea.

Dall’altra, l’Unione Europea, incapace di offrire una soluzione politica e alle prese con una pesante crisi economica, punta a una fuoriuscita dalla crisi attraverso un gigantesco piano di investimenti nel settore militare, con un impatto pesante in termini democratici e di aumento della povertà.

Di fronte a tutto questo, le popolazioni manifestano una diffusa contrarietà, che ancora fatica, tuttavia, a coagularsi sul piano politico e a trovare uno sbocco positivo nel senso di un vasto movimento di lotta contro la guerra, per la pace, e per un vero avanzamento delle condizioni di vita, a partire dai luoghi di lavoro.

Di fronte a questo scenario, non si può che registrare positivamente la ripresa di attenzione e di iniziativa contro la prosecuzione della guerra.

La manifestazione del 15 marzo in Piazza Barberini (Roma), alla quale, come Movimento per la Rinascita Comunista, abbiamo aderito, convocata su parole d’ordine chiare come il No al riarmo, No alla difesa comune, No all’economia di guerra, contro la manifestazione liberale, europeista e pro-Nato promossa da Repubblica, ha rappresentato un importante momento unitario di lotta contro la guerra, contro l’imperialismo e per la pace, ma non ha ancora registrato la forza quantitativa, la base di massa, necessaria all’altezza della sfida.

D’altra parte, la manifestazione promossa da Ottolina TV del 29 marzo al Nuovo Cinema Aquila (Roma) ha avuto il merito di ricordare che la classe dominante e i gruppi dirigenti europei hanno fatto fallimento, di fronte a una guerra persa e una crisi crescente, sono privi di legittimità democratica e se ne deve imporre la cacciata; ma ha anche segnalato una proposta politica ancora generica e relativamente indefinita, orientata in senso protestatario e non ancora a un orizzonte di “trasformazione generale dello stato di cose presenti”.

Per questo, mettendo anche a valore la manifestazione del 29 marzo, continueremo a lavorare insieme su uno dei temi che pure è emerso dalla manifestazione, vale a dire quello di costruire un fronte popolare, al tempo stesso sociale e politico, tra soggetti anche diversi ma uniti, senza ambiguità e al di fuori di qualsivoglia strumentalizzazione, contro la guerra, contro l’imperialismo, per la pace, a fianco della lotta dei lavoratori.

Di fronte alla prossima manifestazione, convocata per il 5 aprile dal Movimento 5 Stelle, ci muoviamo, di conseguenza, con il medesimo sguardo e con lo stesso orientamento. Condividiamo i più avanzati tra i punti di base della piattaforma: contro il riarmo, contro la rinnovata corsa agli armamenti, contro il governo.

Tuttavia, riconoscendo come positivo il fatto che il M5S assuma un orientamento più deciso e meno ambiguo sul tema, fondamentale, della guerra e della pace, non possiamo fare a meno di notare come rimanga alto il rischio di strumentalizzazione a fini elettoralistici, o di mera propaganda, non poche essendo le ambiguità del M5S ed essendo stato il M5S stesso, quando in maggioranza, favorevole a ripetuti invii di armi e supporto finanziario e militare al regime di Kiev.

Per questo, come Movimento per la Rinascita Comunista, pur non avendo aderito alla piattaforma della manifestazione del 5 aprile, salutiamo con favore il fatto che i nostri militanti e le nostre militanti, attivi sul versante della lotta contro la guerra e per la pace, contribuiranno, con la loro presenza e sulle posizioni del MpRC, contro la guerra e contro l’imperialismo, contro l’Ue e contro l’euro, contro la Nato e contro le basi Usa e Nato nel nostro Paese, a rendere effettivamente la piazza del 5 aprile una “piazza aperta”, alimentando di contenuti l’iniziativa per la pace e contro la guerra, contro il riarmo e contro il governo.

Come MpRC continueremo a lavorare per un movimento ampio contro la guerra, contro l’imperialismo e per la pace, immune da rischi di strumentalizzazioni elettoralistiche, che sappia coniugare lotta contro la guerra e lotta per un diverso modello produttivo e di sviluppo, e che veda al centro l’iniziativa, la lotta e il protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici.

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