Genova, sabato 15 marzo Contronarrazione e Prospettiva Unitaria per il Partito Comunista in piazza contro la guerra della UE

Di Nanni Marcenaro Coordinatore MpRC Genova

GENOVA – In largo Alessandro Pertini, adiacente a piazza Raffaele De Ferrari, la più iconica e centrale del capoluogo ligure, si è svolto sabato scorso, 15 marzo, un presidio di protesta, contro le recenti decisioni assunte dalla Commissione Europea sul piano di riarmo degli eserciti degli Stati membri, e lo stanziamento di 800 miliardi di euro per finanziare l’acquisto di nuovi armamenti, al di fuori dei limiti imposti dal Patto di Stabilità. 

Al presidio ha partecipato anche il Movimento per la Rinascita Comunista, condividendone completamente le ragioni e riconoscendo la necessità, oggi più che mai, di portare il dissenso nelle piazze e di essere presenti in tutte le occasioni favorevoli a promuovere una maggiore partecipazione della popolazione alle vicende politiche del paese. 

L’iniziativa, convocata in opposizione alla manifestazione indetta a Roma lo stesso giorno a sostegno della strategia bellicista della UE, è stata organizzata dal gruppo informale Contronarrazione, su impulso del compagno Leonardo Sinigaglia, giovane attivista genovese da anni impegnato nella vita politica della città, a cui si sono unite diverse altre sigle ed associazioni, tra cui i rappresentanti della lista Uniti per la Costituzione (UpC), presente in consiglio comunale. 

Sono intervenuti tra gli altri Mattia Crucioli, ispiratore della lista UpC, già senatore della Repubblica tra il 2018 e il 2022, fino al febbraio 2021 nel gruppo del Movimento 5 Stelle, Leonardo Sinigaglia e Alberto Giannattasio di Contronarrazione. 

Crucioli ha sottolineato l’iniquità e la pericolosità delle misure prese dalla Commissione guidata da Von der Leyen, e la grave responsabilità dei principali partiti politici nell’avallare questa dinamica, dichiarando una sua completa estraneità alla collaborazione con chi, sia centrosinistra o centrodestra, si presti al gioco che fa gli interessi dei produttori di armi sulle spalle dei cittadini.

Invece Sinigaglia ha concentrato la sua attenzione sulla UE in quanto istituzione politica, priva di qualsiasi aspetto democratico, costruita e mantenuta dagli Stati Uniti d’America come strumento di controllo e direzione degli affari dei paesi europei, trattati come appendici dell’impero statunitense, nei quali le decisioni fondamentali sono soggette all’approvazione del padrone d’oltreoceano, e imposte dagli apparati burocratici dell’Unione Europea, un soggetto privo di qualsiasi fondamento storico o sociale, che soffoca l’indipendenza e la sovranità delle nazioni e che deve essere cancellata.

Il successo dell’iniziativa, che nonostante la giornata poco propizia -il cielo era nuvoloso e durante gli interventi si è messo a piovere- ha visto la presenza, nel momento di massima affluenza, di circa 150 persone, segnala l’importanza di cui la questione è rivestita e il peso che le viene attribuito da molte persone, e che potrebbe nel prossimo futuro prospettare un incremento del movimento di contestazione alle politiche europee a cui prestare attenzione. 

Lascia un commento