Dipartimento esteri MpRC
Il Partito comunista siriano, il Partito comunista siriano unificato, il Partito socialista della rinascita araba, il Partito socialista unitario, insieme con tutti i partiti siriani laici, progressisti e antimperialisti, sono stati messi al bando dal regime islamista che ha preso il potere nella Repubblica araba siriana lo scorso dicembre.

La libertà di parola e di espressione è negata, l’agibilità politica completamente compromessa, la sostanza stessa della democrazia abolita e, chiaramente, le proprietà confiscate e i deputati democraticamente eletti rimossi arbitrariamente e illegalmente dai rispettivi incarichi.
Il 29 gennaio 2025, il governo del regime siriano, di orientamento islamista radicale e di matrice jihadista, emerso dopo la fine del governo Assad, ha definitivamente gettato la maschera e messo al bando le attività dei partiti che hanno partecipato al Fronte progressista nazionale, incluso il Partito comunista.
L’attività dei comunisti siriani risale agli anni ’20, la fondazione del partito al 1924, e sino all’ultimo governo laico e progressista del Baath, i comunisti siriani sono sempre stati protagonisti del Fronte, forza progressista e democratica, a difesa della sovranità, della multietnicità e dei diritti del popolo siriano.
Come nell’Ucraina del regime di Kiev, che ha messo al bando praticamente l’intera opposizione democratica, così nella Siria del nuovo regime jihadista, la cancellazione della democrazia e la messa al bando dei comunisti sono essenziali all’imperialismo per promuovere i propri interessi e le proprie guerre. Sono i comunisti, protagonisti della lotta per la democrazia, per la pace con giustizia sociale, e contro la guerra, il principale baluardo contro i disegni egemonici dell’unipolarismo e la continua minaccia di guerra dell’imperialismo.
Esprimiamo la nostra più totale solidarietà ai comunisti siriani e ribadiamo il nostro più totale impegno nella lotta per la sovranità del popolo siriano, per i diritti di tutte le comunità, per la democrazia e la giustizia sociale.
– Dichiarazione del Partito comunista siriano
No alla tirannia oscurantista!
Insieme nella lotta contro i colonialisti e i loro scagnozzi!
Da quando ha preso il potere nella nostra patria, la Siria, l’8 dicembre 2024, a seguito di un’offensiva militare pienamente supportata dai membri colonialisti della NATO, la giunta oscurantista ha iniziato una repressione dei diritti sociali del nostro popolo. Decine di migliaia di lavoratori sono stati licenziati dalle strutture statali e del settore pubblico, e molte di queste strutture sono state liquidate. La discriminazione contro i cittadini sulla base di credo e affiliazione è aumentata, tra continui atti di rapimento, assassinio, furto, saccheggio, estorsione.
Il 29 gennaio 2025 si è tenuta una riunione allargata tra i leader dei gruppi armati, che devono la loro cattura della maggior parte del paese a una sorta di coincidenza della storia piuttosto che alla presenza di altri fattori che non siano la forza bruta, attraverso la quale la tirannia politica degli oscurantisti è diventata ancora più evidente, poiché i partecipanti hanno accettato di consolidare un governo pienamente autoritario.
A un singolo individuo sono stati concessi poteri esecutivi e legislativi assoluti, formando una dittatura palese subordinata al comando turco. In particolare, questo passo è stato preceduto da numerosi incontri con rappresentanti di centri imperialisti e regimi arabi reazionari, e alla presenza costante del guardiano turco, a indicare che la decisione è stata presa con la piena approvazione di questi circoli. Tutte le promesse di raggiungere, o almeno di muovere verso le libertà democratiche, sono state gettate nella spazzatura.
La costituzione del 2012 è stata abolita, rendendo la Siria uno stato senza costituzione, da governare secondo l’arbitrio degli oscurantisti e gli interessi delle forze che li sostengono. Peraltro, la costituzione revocata non menzionava in alcuna forma un partito al governo; piuttosto, stabiliva diritti sociali generali, ostacolando così la trasformazione della Siria in un nido di forze reazionarie e oscurantiste e dei loro padroni. Il colonialismo turco mira a ottenere in Siria cambiamenti di natura oscurantista, di cui è incapace nel suo stesso paese.
La riunione ha anche preso la decisione di sciogliere numerosi partiti patriottici, tra cui il Partito comunista siriano. Consideriamo questa decisione come un mero primo passo cui seguirà una maggiore repressione contro tutte le vere forze patriottiche e democratiche.
Basandosi sulla sua storia di oltre un secolo di lotta nelle più diverse circostanze, il Partito comunista siriano non si sottometterà a questa decisione oppressiva. Continuerà a lottare per i diritti delle masse popolari e per riconquistare l’indipendenza e la sovranità della patria. Come comunisti siriani, non temiamo oppressione o persecuzioni, come dimostra la nostra storia. Il popolo siriano ci conosce per il nostro fermo impegno verso i nostri principi e per l’integrità nel nostro impegno al servizio del popolo.
Il compito più urgente in questa fase è di lavorare per unire tutte le forze del bene nel nostro paese, di ogni estrazione, per resistere al dispotismo e alla tirannia oscurantista.
Insieme nella lotta per una patria libera e un popolo felice!
Il Comitato centrale del Partito comunista siriano
