Inaugurato il nuovo mandato presidenziale di Nicolás Maduro nel Venezuela Bolivariano.

Di Gianmarco Pisa Responsabile dipartimento internazionale MpRC

Una nuova stagione politica, come sempre, all’insegna della innovazione e della partecipazione popolare, all’insegna del potere popolare in azione, si annuncia all’alba del nuovo mandato di Nicolás Maduro come presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela per il periodo costituzionale 2025-2031. 

Lo scorso venerdì 10 gennaio è iniziato il nuovo mandato presidenziale con il giuramento e l’insediamento di Nicolás Maduro come presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela per il mandato 2025-2031. Il giuramento di Maduro come presidente è stato, al tempo stesso, un atto istituzionale e popolare: al tempo stesso, la cerimonia di giuramento e di insediamento presidenziale, ratificata dal Potere elettorale e dalla Corte Suprema di Giustizia, e la moltitudinaria manifestazione popolare di sostegno che ha letteralmente invaso le strade e le piazze della capitale, Caracas. Un fallimento la manifestazione convocata dalle frange più oltranziste della opposizione, che fanno capo a María Corina Machado e al candidato sconfitto, Edmundo González Urrutia, mentre le delegazioni istituzionali del vasto Sud globale e dalle diverse latitudini del mondo multipolare intervenivano alla cerimonia di giuramento, dai grandi Paesi dell’America latina centrale e meridionale, come Messico e Brasile, alle principali istituzioni regionali, come l’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America), la CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici) e la Caricom.

Il nuovo mandato presidenziale di Maduro sarà caratterizzato principalmente da tre grandi indirizzi politici e strategici: il rafforzamento del sistema delle Comunas socialistas e dello Stato delle Comuni; l’avanzamento del processo di diversificazione produttiva e di consolidamento economico, con una traiettoria di sviluppo che ha già portato a significativi avanzamenti nel corso del 2024; il rafforzamento della Costituzione bolivariana. Nessuno di questi indirizzi potrà essere attraversato e sviluppato senza una costante e attiva partecipazione e mobilitazione popolare: le caratteristiche del modello venezuelano rendono la partecipazione popolare un esercizio permanente e un pilastro costituente fondamentale, al punto che la democrazia bolivariana del XXI secolo, questa originalissima forma di “socialismo del secolo XXI”, ha tra le proprie caratteristiche decisive proprio quella di essere una democrazia consiliare, una “democrazia partecipativa e protagonistica”.

Il nuovo mandato presidenziale si annuncia altresì caratterizzato dal consolidamento delle strategie politiche ed economiche volte a rafforzare la stabilità raggiunta, come si accennava, nel corso del 2024. Alla fine del 2024, il Prodotto interno lordo del Venezuela bolivariano è infatti cresciuto poco più del 6%, una misura di notevole interesse, se messa a confronto, ad esempio, con la crescita del vicino Brasile, che si attesta al 3.2%. Se, sotto il profilo economico, il governo intende continuare a rafforzare settori strategici come il petrolio, la produzione industriale e il commercio internazionale, avanzando in maniera ancora più consistente verso la diversificazione del modello produttivo e la concretizzazione del piano strategico delle Sette trasformazioni, si prevede, dal punto di vista politico, che il governo intenda caratterizzare questo nuovo mandato come un vero e proprio “mandato costituente”, approfondendo, in linea con gli accordi di Barbados, i meccanismi di dialogo con l’opposizione costituzionale (non quella eversiva e golpista dei poc’anzi ricordati María Corina Machado ed Edmundo González Urrutia), sviluppando le politiche e le istanze di partecipazione popolare, e rafforzando il ruolo delle Comuni socialiste, nella direzione della configurazione di uno Stato comunale.

Il Venezuela bolivariano intende tuttavia, al contempo, attestarsi come protagonista del nuovo mondo multipolare, consolidando le alleanze multilaterali per contrastare le sanzioni unilaterali e promuovere l’integrazione regionale. Si tratta di una strategia che si dispiega lungo due direttrici: il rafforzamento dei meccanismi regionali e la partecipazione attiva a format multilaterali come i Brics, i quali offrono una piattaforma per diversificare le relazioni strategiche, geopolitiche ed economiche. È questa cornice che motiva il contesto dell’insediamento presidenziale e la grande quantità di rappresentanze istituzionali internazionali presenti all’insediamento di Nicolás Maduro. Il vice-presidente del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, Wang Dongming, in rappresentanza della Repubblica popolare cinese; il presidente della Duma di Stato, Vjačeslav Volodin, in rappresentanza della Federazione russa; la presidente dell’Assemblea nazionale, Ana Brnabić, in rappresentanza della Serbia, sono solo alcune delle delegazioni internazionali presenti alla cerimonia di insediamento. Inoltre, il presidente Maduro ha incontrato il Segretario generale del Gecf (Forum dei Paesi esportatori di gas), Mohamed Hamel, e il Segretario generale dell’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio), Haitham Al Ghais. In totale, 125 rappresentanze istituzionali internazionali hanno partecipato all’insediamento di Maduro. A proposito di chi, in Occidente, parla di un Maduro e di una Repubblica Bolivariana del Venezuela isolati nello scenario internazionale, la presenza di queste delegazioni, e il sostegno di massa manifestato nella grande manifestazione popolare con Maduro, mostrano chiaramente sostegno e rispetto, un riconoscimento sotto tutti i versanti di Nicolás Maduro come Presidente costituzionale del Venezuela.

Si apre così un nuovo mandato presidenziale e una nuova stagione politica. “Oggi firmerò il decreto per istituire un’ampia commissione nazionale per l’elaborazione del progetto di riforma costituzionale, finalizzata ad avviare un processo di democratizzazione e di definizione ancora più precisa della società e della economia del Venezuela”, ha affermato Maduro. “Invito tutti i settori politici, economici, accademici, culturali e sociali del Paese a una grande giornata di dialogo inclusivo, per avanzare insieme verso una riforma costituzionale, che democratizzi ancora di più il Venezuela”. Tra gli obiettivi, l’aggiornamento della Carta costituzionale sulla base della nuova economia e della nuova società, democratica e umanistica, da sviluppare e potenziare.

Allo stesso modo, il cambiamento è necessario per includere la difesa del Paese contro “le nuove minacce tecnologiche e i fattori pseudo-culturali che cercano di distruggere le nostre culture e imporre una massiccia deculturazione”, con l’obiettivo di generare destabilizzazione e caos, non solo sul Venezuela. L’Assemblea nazionale è il luogo deputato di questo dibattito generale di tutto il popolo per costruire questo consenso di carattere costituzionale. Una volta concordato il progetto di riforma attraverso il dialogo multisettoriale, sarà presentata una bozza ufficiale della riforma costituzionale all’Assemblea nazionale per l’esame del progetto.

Allo stesso tempo, nel contesto del Festival Mondiale dell’Internazionale Antifascista “Per un Mondo Nuovo” (al quale sono state invitate delegazioni, tra le quali quella del Movimento per la Rinascita Comunista, da ben 125 diversi Paesi) è stato adottato un vero e proprio piano d’azione internazionale contro il fascismo, con una risoluzione che punta alla costruzione di un vero e proprio programma di lavoro a livello internazionale. Tra i punti della risoluzione: 1) il consolidamento dei capitoli nazionali e tematici: progredire nell’organizzazione e nel consolidamento dei capitoli dell’Internazionale Antifascista in ogni paese, regione e continente, istituendo una piattaforma globale; 2) un campo «Semilleros del Nuevo Mundo»: il lancio di un campo di formazione per giovani leader impegnati a costruire un mondo nuovo; 3) un incontro religioso antifascista: organizzazione di un incontro globale antifascista dell’ambito religioso; 4) un incontro delle scuole di formazione: un incontro internazionale delle scuole di formazione politica del Sud del mondo; 5) iniziative comunitarie: sviluppare iniziative che radichino il movimento antifascista nelle basi popolari; 6) l’Internazionale Femminista Popolare: il lancio dell’Internazionale Femminista Popolare Antifascista l’8 marzo; 7) il congresso dei popoli indigeni: realizzare un congresso mondiale antifascista dei popoli indigeni; 8) un incontro dei giuristi: convocare un incontro globale di giuristi nel 2025 per stabilire strategie di carattere giuridico contro il fascismo; 9) rafforzare l’Internazionale antifascista: invitare i popoli del mondo a rafforzare l’Internazionale antifascista come vero e proprio strumento di lotta collettiva; e 10) trasformare l’anno 2025 in una pietra miliare per progredire verso un mondo di pace, giustizia, libertà. Una nuova stagione politica, come sempre, all’insegna dell’innovazione e della partecipazione popolare, del “potere popolare in azione”, si annuncia all’alba del nuovo mandato.

Riferimenti:

Todo sobre la próxima investidura presidencial en Venezuela, teleSURtv, 08.01.2025:

https://www.telesurtv.net/todo-sobre-la-proxima-investidura-presidencial-en-venezuela

Presidente Maduro recibe a delegaciones que participaron en ceremonia de juramentación, teleSURtv, 12.01.2025:

https://www.telesurtv.net/presidente-maduro-recibe-a-delegaciones-que-participaron-en-ceremonia-de-juramentacion

Delegados reunidos en Caracas proponen creación de un tanque de pensamiento antifascista, teleSURtv, 12.01.2025:

https://www.telesurtv.net/delegados-reunidos-en-caracas-proponen-creacion-de-un-tanque-de-pensamiento-antifascista

Immagine:

Nicolás Maduro, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, e Ana Brnabić, presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Serbia, fonte Prensa Presidencial, https://prensapresidencialvenezuela.gob.ve

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