di Lorenzo Fascì, Avvocato, Reggio Calabria; della segreteria nazionale MpRC

Negli anni scorsi i trasporti, nel nostro Paese, hanno avuto una evidente positiva crescita qualitativa (ad eccezione del Sud). Complessivamente i treni viaggiavano in orario; i tempi di percorrenza si erano accorciati. Tuttavia, nell’ultimo anno, si sta registrando una inversione di tendenza. Spesso si registrano “guasti”. Secondo le informazioni date da “FS” questi “guasti” comportano ritardi. Fatto sta che, quotidianamente, anche i treni “veloci”, i famosi “Freccia Rossa”, registrano ritardi e, periodicamente, ritardi importanti.
Lo scorso 3 ottobre, per esempio, i treni veloci – quelli che attraversano l’Italia – hanno camminato con circa 2 ore di ritardo. Sì, 2 ore!
Il nostro treno – viaggiatori provenienti da Reggio Calabria con ore di viaggio alle spalle – è stato dirottato da Roma Termini a Tiburtina e qui si è fermato. Alle ore 13,00 circa. Il treno ha spento i motori; non c’era nessun addetto; non c’era capotreno, nessuno. Abbandonati a noi stessi senza avere notizie. Con la sola voce registrata che reiterava la notizia del guasto a Roma Termini (cioè non si sapeva nemmeno che il treno si fermasse a Tiburtina).
Che disorganizzazione!
Addirittura sul “Freccia Rossa” 1000 anche la macchinetta del caffè era guasta. Tutto ciò è un caso? Per la verità, pensiamo di no.
Pensiamo, per esempio, che il Ministero sia più impegnato a enunciare slogan, a progettare il fatidico “Ponte sullo Stretto” (anche qui, al di là degli slogan, pare che non ci sia nemmeno il progetto, eppure si è dato avvio agli espropri) che a operare strategie, impegnare adeguate quote di bilancio dello Stato per mantenere e rafforzare una rete ferroviaria degna di questo nome. E così probabilmente RFI ha ridotto l’attenzione vera sugli impianti, ha limitato i controlli sulle linee, l’elettrificazione, i treni.
Gradiremmo sapere dal Ministro:
-da quanto tempo non si costruiscono motrici, vagoni; da quanto tempo i treni non vengono portati in officina per i controlli?
-quando è stata effettuata l’ultima verifica dell’elettrificazione?
Certamente c’è qualcosa che non funziona. Un guasto può verificarsi, ma tanti guasti ripetuti nel tempo non sono una semplice coincidenza. Se i “Freccia Rossa” non arrivano quasi mai più in orario ci sarà una ragione.
Vorremmo avere dal sig. Ministro una spiegazione.
Riferisca in Parlamento, spieghi le ragioni. Certamente non quelle banali e sciocche “balbettate” dallo stesso Ministro nella sua intervista rilasciata poco dopo il cosiddetto guasto.
Semmai, è grave il fatto che la Ferrovia oggi non abbia un sistema alternativo nei casi in cui vi sia un’interruzione della energia elettrica.
Eppure i costi dei biglietti aumentano in maniera inversamente proporzionale: meno efficienza più aumenti.
Oggi un viaggio Reggio Calabria-Torino costa mediamente 100\120,00 euro. Ma “FS” è una società privata che agisce come un’azienda nel libero mercato o è una società partecipata dallo Stato? Se è partecipata, lo Stato e cioè il governo può incidere nelle scelte? Può cambiare rotta? Può lo Stato investire risorse adeguate?
Sono domande retoriche: lo Stato dovrebbe e deve, specie al Sud, rafforzare la propria Rete Ferroviaria nazionale, senza buttare via immense risorse a favore di faraoniche, inutili, dannosissime, “elettorali” Opere dal carattere antiambientalista e antipopolare, come il Ponte sullo Stretto, vera “sanguisuga” del popolo siciliano, calabrese, meridionale e italiano tutto!
