Le feste del MpRC Comunisti: veniamo da lontano e andiamo lontano

Di Fosco Giannini * e Gianni Favaro**

nei prossimi giorni pubblicheremo le specifiche locandine con i dettagli

La prima festa comunista fu organizzata il 2 settembre 1945 in Lombardia, a Mariano Comense. La guerra era terminata da poco, l’Italia era sfinita e distrutta, ma il nazifascismo era stato sconfitto. Occorreva rialzare la testa, riorganizzarsi e ricostruire lavoro, pace e speranza nel futuro. I comunisti, come sempre, erano alla testa, avanguardia non solo nella lotta serrata contro il fascismo, nella vittoriosa lotta partigiana, ma anche nel ricostruire un tessuto sociale e culturale di popolo. La prima festa era solo una “scampagnata”: la “Grande scampagnata per l’Unità”, fu chiamata. Una festa popolare per scacciare i demoni della guerra e finanziare il PCI, “il Partito”. Le feste crebbero, divennero sempre più imponenti e diffuse, punti di riferimento politico e ideale in tantissimi comuni italiani, per centinaia di migliaia di cittadini, lavoratori. Erano feste attraverso le quali i militanti comunisti rappresentavano, nella loro capacità politica e organizzativa, nel forte legame con la classe operaia, i contadini, gli intellettuali, con la cultura musicale e artistica, la dimostrazione della possibilità di fare a meno dei padroni, del mercato, del sistema capitalista. Con l’abbandono della natura rivoluzionaria, di alternativa di quel PCI che si sarebbe trasformato in PDS e ancor più degenerato in PD, anche le feste sono diventate delle fiere, mercatini ove si vende il liberismo dell’Ue e dei padroni e la guerra della NATO.

Da troppi anni – e non è un’asserzione apodittica, ma si vede ad occhio nudo dai rapporti di forza tra capitale e lavoro, del tutto favorevoli ai padroni e si vede dal “sistema guerra” in cui il Paese ed il popolo sono imprigionati – in Italia manca una forza comunista e popolare che combatta questo sistema di sfruttamento, di guerra e corruzione. L’Italia è allo sfascio, il fascismo (sconfitto militarmente, ma non epurato) è di nuovo in campo nella sua nuova veste che non è solo quella del governo Meloni, ma quella con il volto dei burocrati di Bruxelles, dei generali della NATO, dei miliardari che controllano banche e multinazionali. Noi del Movimento per la Rinascita Comunista (MpRC), insieme ad altri movimenti, ad altre forze d’ispirazione comunista e antimperialista, abbiamo l’ambizione di ridare voce e forza ai lavoratori, ai disoccupati, ai giovani, abbiamo l’intenzione di cambiare, prima che sia troppo tardi, le sorti dell’Italia.

Il 10 giugno del 1940 Mussolini entra in guerra al fianco della Germania nazista; oggi non vi è un altro Mussolini a “promettere” guerra, sangue e morte al popolo italiano, ma il governo Meloni e buona parte delle opposizioni parlamentari hanno dichiarato (non ufficialmente, vigliacchi fino in fondo) guerra alla Russia a sostegno del governo neonazista ucraino. Di nuovo, come nel secolo scorso, per gli Italiani si tratta di lottare per la pace, per l’indipendenza, per una vita dignitosa. Di nuovo, come nel secolo scorso, tocca ai comunisti essere l’avanguardia che, con il popolo, dovrà far tremare le torri d’avorio dei potenti, che smaschererà il nulla di questa classe dirigente.

Sono impegni difficili, complessi; pur se in grande crescita in tanti territori italiani, pur se dotati di vaste e profonde relazioni internazionali e internazionaliste, non siamo ancora sufficienti per sostenere al meglio il compito che ci spetta, ma nessuna, attuale, difficoltà potrà impedirci di proseguire il cammino verso la ricostruzione di una forza comunista degna di questo nome e degna della storia comunista italiana. Come nessuna difficoltà ci impedirà di rilanciare le “scampagnate comuniste” di un tempo e trasformarle in feste comuniste. “Scampagnate comuniste” per l’unità dei comunisti, dei lavoratori e del popolo. Saranno “scampagnate”, feste piccole, magari, ma enormi per il loro significato: i comunisti e le comuniste ci sono, vengono da lontano e hanno tutte le intenzioni di andare lontano.

Una prima festa (ben più di una scampagnata: piazze piene di popolo), si è svolta il 3 ed il 4 agosto a Condofuri Marina (Reggio Calabria), organizzata dal MpRC di Condofuri, ed è importante rimarcare il fatto che mentre nel ’45 la prima “scampagnata” comunista fu organizzata nella Lombardia appena liberata dai partigiani, ora la prima festa comunista sia partita dal Meridione d’Italia, in Calabria, quasi a significare cha da lì potrà partire la riscossa per il rilancio della “Quistione” Meridionale, contro la mafia, gli abusi, la corruzione, per un nuovo sviluppo del Sud d’Italia, per la Sanità pubblica, contro il Ponte sullo Stretto. A Condufori, Reggio Calabria, sono stati due giorni ricchi e intensi, tanti compagni, lavoratori, donne, giovani; i dibattiti sono stati di altissimo profilo (il progetto di ricostruzione del partito comunista, la lotta contro il premierato e l’autonomia differenziata, la difesa ed il rilancio della sanità pubblica). E poi, come nelle vecchie “scampagnate” e poi nelle feste del PCI di popolo, si è mangiato in compagnia, si è ballato, si è chiacchierato sino a notte inoltrata.

La prossima festa del MpRC si terrà il 13, il 14 ed il 15 settembre a Castelferretti (Ancona). Tre serate e 6 dibattiti: dalla lotta al premierato e all’autonomia differenziata a quella contro la Nato e alla guerra imperialista; dal lancio della campagna del MpRC in difesa della Sanità pubblica alla questione palestinese; dalla presentazione del libro politico- teorico del MpRC alla questione della ricostruzione del partito comunista. Si cenerà (cuoco Oscof) e si farà festa tutte le sere.

Questa prima tornata si chiuderà con le feste del MpRC di Ivrea (sabato 21 settembre) e di Torino (domenica 22 settembre). Ad Ivrea la festa si terrà presso il Circolo Arci San Bernardo, con due dibatti: uno pomeridiano, ancora sul premierato e sull’autonomia differenziata, ed uno serale, sulla guerra imperialista e sul pericolo di guerra nucleare, con cena e festa finale.

Il giorno dopo, il 22 settembre, a Torino, si affronterà di nuovo, in un convegno mattutino, la questione che oggi sovraordina la fase che viviamo: il pericolo di una terza guerra mondiale, che può farsi guerra nucleare. Dopo il convegno, un pranzo popolare da vera “scampagnata” comunista popolare.

Nelle locandine che pubblichiamo si potranno trovare i nomi dei partecipanti ai dibattiti e tutte le informazioni sulle feste: località, sedi, orari, dibattiti, oratori, pranzi, cene.  VI ASPETTIAMO!!!

*Coordinatore nazionale MpRC;

**Segreteria nazionale MpRC, Responsabile nazionale Organizzazione.

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