Di Gianmarco Pisa responsabile dipartimento esteri Movimento per la Rinascita Comunista

È in corso in Francia un vero e proprio tentativo di golpe bianco, un colpo di forza istituzionale, che il Presidente francese, Emmanuel Macron sta cercando di portare a termine, con il sostegno delle forze padronali, delle élite politiche e dei poteri forti del Paese, contro le forze della sinistra, per impedire loro di andare al governo, pur avendo queste forze vinto le ultime elezioni legislative e avendo ottenuto la maggioranza dei seggi in Assemblea nazionale, la cosiddetta Camera bassa del Parlamento francese.
Il risultato delle elezioni legislative, infatti, non lascia adito a dubbi: delle tre principali coalizioni che si sono presentate al voto, la coalizione della sinistra, il Nuovo Fronte Popolare, ha ottenuto 178 seggi, la coalizione centrista di Emmanuel Macron, è arrivata seconda con 150 seggi, mentre il Rassemblement National, la coalizione della estrema destra, è giunta terza con 142 seggi. Si sono dunque presentate al voto coalizioni politiche, e la maggioranza dei francesi si è espressa assegnando la maggioranza relativa alle forze della sinistra, raccolte nel Nuovo Fronte Popolare che, com’è noto, tiene insieme La France Insoumise (75 seggi), il Partito Socialista (62 seggi), il gruppo degli Ecologisti (32 seggi) e il GDR, il Gruppo della Sinistra democratica e repubblicana, centrato intorno al PCF, il Partito Comunista Francese, che conquista 9 seggi.
A fronte di tutto ciò, travalicando le proprie prerogative presidenziali, violando di fatto la stessa Costituzione francese, e in una situazione di colpo di stato di fatto, del tutto inedita nella Francia della Quinta Repubblica, vale a dire dal 1958 ad oggi, per la prima volta il Presidente non assegna alla coalizione giunta prima alle elezioni il mandato di formare il nuovo governo, e, di conseguenza, per la prima volta dal 1958, tiene in vita un governo dimissionario, quello di Gabriel Attal, per più di 40 giorni nella gestione degli “affari correnti”. Non solo un colpo di forza, dunque, ma un vero e proprio attentato alla democrazia e al risultato delle elezioni.
Scegliendo la via della forzatura istituzionale e del golpe bianco, Emmanuel Macron dimostra non solo di non accettare il risultato delle elezioni e di fare strame della democrazia rappresentativa, ma di porsi attivamente contro la volontà del popolo francese, che si è espresso in maggioranza contro la deriva fascista rappresentata dalla estrema destra e contro le politiche ultra-liberiste e filo-padronali del presidente della repubblica e della sua coalizione centrista. È chiaro che la coalizione presidenziale e le forze della destra, i poteri forti e i gruppi padronali hanno stretto una sorta di “patto di ferro” mettendo sotto scacco la Costituzione e la democrazia rappresentativa per imporre un governo amico degli interessi del grande capitale e della grande finanza e per continuare la politica lacrime e sangue, fatta di tagli alle pensioni e alle protezioni sociali, degli ultimi 7 anni.
Si tratta di una scelta che mette chiaramente in evidenza anche la precarietà della cosiddetta democrazia liberale e la falsità dei proclami democratici delle classi dominanti europee: non esitano a cancellare la democrazia quando i risultati delle elezioni sono loro sfavorevoli e non esitano a imporre soluzioni autoritarie quando i loro interessi, del grande capitale e della grande finanza, sono seriamente contraddetti dalla volontà delle masse popolari. Come più volte è successo nella storia del nostro continente, dunque, la borghesia padronale e il grande capitale si dimostrano i peggiori nemici della democrazia, sempre pronti alla svolta reazionaria aperta quando le leve del comando e del controllo capitalistico vengono messe in discussione.
È un monito anche per noi: lotta sociale e lotta democratica non possono mai essere disgiunte e separate, e solo il socialismo, le forze del lavoro e le masse popolari possono garantire una vera e compiuta democrazia, a servizio degli interessi e dei bisogni popolari e non di questo o di quel potentato politico o economico.
Come Movimento per la Rinascita Comunista (MpRC), dunque, sosteniamo le rivendicazioni e la lotta dei compagni e delle compagne del Partito Comunista Francese, e di tutte le forze democratiche più avanzate, che, in Francia, non solo non parteciperanno alle consultazioni farsa che Emmanuel Macron intende portare avanti per giustificare il suo colpo di stato e legittimare una decisione già presa, ma animeranno una vasta mobilitazione popolare, con il Nuovo Fronte Popolare e tutte le forze avanzate che condividono l’emergenza sociale e democratica e a sostegno del cambiamento che i francesi hanno espresso con le lotte e con il voto.
