Di Gianclaudio Vianzone
Sulle pagine de Il Corriere della Sera è comparso un articolo, il cui titolo “A Torino è boom di malattie sessualmente trasmesse. “Papilloma, Hiv, sifilide, clamidia. Ne sono affetti soprattutto i più giovani”.
Chiaramente il titolo dell’articolo richiamava l’attenzione sull’esponenziale aumento dei casi di malattie trasmesse per via sessuali che colpiscono soprattutto i più giovani. Verrebbe da chiedersi perché sportelli informativi e di assistenza siano stati nel frattempo indeboliti e dismessi abbassando la soglia di attenzione del Servizio Sanitario nazionale attraverso campagne di prevenzione.

Purtroppo, come accade ormai da tempo, tanto il sistema lucrativo del capitalismo neo-liberista proclama alti valori eticamente corretti, quale la salvaguardia della salute, quanto più cerca il modo di trarre profitto dalla situazione creando soluzioni atte a fornire ulteriori proventi. Proprio come già denunciava Noam Chomsky nel lontano 1969. E il caso più emblematico è stato quello del Covid e dei suoi vaccini, le tante promesse di mettere al centro delle politiche sanitarie la salvaguardia del SSN si è scontrata con il pareggio di bilancio e la riduzione complessiva della spesa sanitaria. E un ruolo decisivo lo hanno giocato le società di consulenza alle quali il pubblico si è affidato al momento di esternalizzare e dismettere le strutture pubbliche, società che hanno interessi comuni con le grandi società farmaceutiche interessate alla diffusione dei vaccini senza mai avere affrontato il nodo degli effetti collaterali e la effettiva efficacia delle vaccinazioni.
Ma se sul Covid si è sfruttato l’effetto sorpresa, con l’avanzare degli anni abbiamo compreso che dalla destrutturazione delle capacità intellettive potevano arrivare risultati migliori ricreando quella situazione di degrado intellettivo-culturale che è il miglior antidoto ai veleni propinati dal sistema lucrativo capitalista.
Non a caso risuonano sempre alti i moniti di Antonio Gramsci a studiare, a documentarsi, a interpretare la realtà contemporanea. Ed è proprio per ciò, negli anni in cui l’economia politica ha lasciato il campo alla finanza, che i soloni delle strategie di marketing hanno compreso come indirizzare i governi a soluzioni finalizzate a trasformare le emergenze sociali e sanitarie in business per favorire l’ascesa di colossi farmaceutici e finanziari. Stesso ragionamento potremmo fare per la scuola, la tendenza a favorire la gestione privata delle scuole dell’infanzia, e non solo loro, ha avuto l’effetto di indebolire l’istruzione pubblica trasformando il sistema scolastico pubblico in una sorta di azienda.
I nuovi programmi hanno indebolito la capacità critica dei giovani, oggi molti di noi non sono in grado di leggere correttamente un testo e di comprenderlo, l’analfabetismo di ritorno la fa da padrone nei sistemi capitalistici avanzati
Ci sembra interessante menzionare lo studio dell’Università di Oslo che già all’inizio degli anni 2000 dimostrava come il cd “effetto Flynn” fosse in realtà terminato Infatti, Flynn aveva dimostrato statisticamente come il quoziente intellettivo fosse cresciuto negli anni, con una crescita media di circa 3 punti per decenni, solo in America aveva guadagnato più di 13 punti nel periodo ricompreso fra il 1938 e il 1984, mentre dallo studio norvegese si è rilevato come negli ultimi anni del secolo passato lo stesso quoziente è andato riducendosi, l’indicatore dimostra una diminuzione media della capacità cognitive ed intellettuali.
Mentre sotto un profilo culturale, si è osservato come se da un lato si modificavano i programmi di studio, adattandoli sempre più alle necessità aziendali a discapito della trasmissione di un autentico sapere, dall’altra – sempre con il criterio sovrastrutturale di Marx – si utilizzavano tutti i sistemi comunicativi di massa per diffondere una visione a-culturale finalizzata alla supremazia del capitale.
Una visione a-culturale che dall’utilizzo di una informazione sempre più improntata a sensazionalismo dentro un mix di intimorimento e argomenti frivoli verso i quali scatenare una attenzione spasmodica.
Goebbels spiegò ai Giudici del Processo di Norimberga, quando gli chiesero come avevano fatto a coinvolgere tutta la Germania al progetto e alla ideologia nazista, che la soluzione trovata era frutto di un sapiente mix tra logiche securitarie e del terrore con luoghi comuni di banale attrattiva come i balletti di danzatrici poco vestite.
Un atteggiamento, poi studiato anche nelle Università americane e prontamente adottato per finalità lucrative e di controllo di massa.
Così, se già un martellamento costante dai media si accompagnava al condizionamento digitale, la strategia attuata ha mutato e ridotto, negli ultimi trent’anni, la capacità intellettivo e culturale dei più giovani.
In tale vulnus si è così costruita una nuova opportunità di profitto. Una realtà che trova piena realizzazione in quei capitalisti d’assalto della tecnocrazia digitale americana che sempre più assurgono alle cronache come i politici che sponsorizzano le politiche mediatiche e sociali delle varie amministrazioni
Ecco allora che nella miscellanea fra il non sapere e il non poter capire, i giovani diventano il “capro espiatorio” necessario al sistema neo-liberista per completare l’operazione di indebolimento della capacità critica e analitica. Un’operazione che parte dallo stimolare gli istinti più naturali, privando tali giovani della adeguata conoscenza, ma peggio ancora, di una capacità intellettiva di giudizio e critica, essenziale per la vita ma una coscienza alquanto pericolosa e insidiosa per la tenuta del sistema capitalistico.
Se tanto si è discusso sulle funzioni del sesso, nelle dinamiche etiche e nelle realtà biologiche, creando innumerevoli discussioni fra filosofi e psicologi, i dati statistici dicono èche dietro al mercato digitale della sessualità si sta sviluppando un vero e proprio business che non cura i valori sinora discussi ma punta solo alla crescita del profitto, senza scrupoli etici né umani e al contempo distruggere i diritti sociali a favore di quelli etici e di genere.
Il tutto, costruendo così gradualmente un sistema che equivale ad un collare a strozzo, più si stringe più si paga il prezzo di quel sistema. Ma privi di quegli strumenti di conoscenza e intelletto necessari a tutelarsi, come potranno salvarsi i giovani?
Occorre ricordare che nei suoi Manoscritti Marx scrive che a differenza degli animali, vincolati dal bisogno, «l’uomo costruisce anche secondo le leggi della bellezza» e ciò non vale solo come filosofema ma come rivendicazione assoluta del diritto umano alla conoscenza ed alla auto-determinazione. Tema che riconduce alla salute.
Da qui deriva una lettura a senso unico delle contraddizioni, un tempo si diceva a uso e consumo del capitale, per questo è di vitale importanza ripartire dalla formazione e dalla educazione dei più giovani per dare loro l’opportunità di scegliersi come vivere, liberarli dal collare che il sistema economico ha virtualmente costruito intorno a loro e far loro comprendere che esistono altri valori ed altre opportunità attraverso la conoscenza.
