“Un progetto per l’alternativa. Costruire il Partito Comunista.Il capitalismo e il liberismo non sono il destino irreversibile”: questo l’impegnativo titolo per la Festa del MpRC di Reggio Calabria, svoltasi a Condofuri Marina sabato 3 agosto, in piazza Regina Pacis.
Stasera, domenica 4 Agosto, seconda giornata della Festa.

L’inizio programmato del dibattito è per le ore 20.00. Alle 18.30 arrivano i dirigenti e i militanti del MpRC.
Michelangelo Tripodi, come un militante comunista di base anni ’60, ha la macchina piena di bandiere del MpRC, di striscioni, di volantini, di manifesti, di moduli per raccogliere firme per il referendum contro il premierato e contro l’autonomia differenziata. Lungo il tragitto che va da Reggio Calabria sino a Condofuri Marina l’auto del compagno Tripodi raccoglie altri tre compagni: Fosco Giannini, Pietro e Pasquale. Tutti in auto seduti storti, tra bandiere e striscioni. Si arriva a Condofuri Marina, si scarica la macchina.

Piazza Regina Pacis è spaccata dal sole. Suonano le campane della chiesa attigua, che celebra un funerale. I compagni cominciano ad allestire la piazza, a sistemare il tavolo della presidenza, ad issare le bandiere, a fissare gli striscioni.
Tripodi è alla testa del lavoro: la sua elegante camicia azzurra è già zuppa di sudore. Lavorano tutti. Pasquale cantando. Pietro “il cubano” (nel senso che è il più impegnato nell’attività pro-Cuba per il MpRC) in serio silenzio da Terza Internazionale. Arriva il compagno Lorenzo Fasci’ e lo aiutiamo a scaricare dalla macchina le enormi casse per l’amplificazione. Poiché non solo dibattito, stasera, ma musica e ballo in piazza! Tra l’altro, Fasci’ è sceso, da Reggio Calabria sino a Condofuri, tre volte negli ultimi giorni per parlare con la gente del paese e far riuscire la Festa!
Alle ore 20.00, con un caldo ancora straziante, la piazza è vuota. Ma i compagni non entrano in ansia, sono tranquilli, anche quando inizia incredibilmente a piovere.

Dice Pasquale: “calma’, sono due gocce, dura due minuti”. E così è. La pioggia smette, il sole si abbassa e alle 20.30 la piazza inizia a popolarsi. Prima delle 21.00 è piena di gente, di compagni. È già un successo!
Inizia il dibattito.
Apre il coordinatore MpRC di Reggio Calabria, compagno Massimo Gallo, che illustra brevemente il tema della serata e gli oratori. La parola a Gianfranco Cordi’, docente di filosofia, collaboratore di “Futura Società'”(saluta e ringrazia la direttrice, Adriana Bernardeschi). Cordi’ alza subito il livello del dibattito: esplora la storia che ci separa dalla caduta del Muro di Berlino sino ad oggi, dimostrando che la storia rivoluzionaria non è finita ma che essa ha ripreso a correre e in questo processo riaperto.
I comunisti italiani debbono e possono ricostruire il partito comunista e di nuovo avviare la necessaria trasformazione sociale.

Sullo stesso livello culturale e analitico si mantiene la compagna Cinzia Messina, scrittrice ed insegnante. Il suo intervento è un vero e proprio rasoio di Occam: taglia a fette la fase che viviamo individuando non nell’oggettività delle cose la crisi del movimento comunista italiano ma nelle due debolezze e contraddizioni soggettive. Il monito è chiaro: studiamo i nostri errori, superiamoli, uniamoci, adeguiamo il grande pensiero rivoluzionario di cui disponiamo alla fase che viviamo e ricostruiamo il partito comunista.
Michelangelo Tripodi aggiunge concretezza estrema al dibattito, mettendo a fuoco gli itinerari per il progetto dj costruzione del partito comunista e individuando amici e nemici del progetto: amico è il popolo, la classe operaia, i lavoratori, gli intellettuali avanzati e per la loro conquista occorre avere politiche che mettano al centro gli interessi di classe. e la difesa della democrazia, come la battaglia contro il premierato e l’autonomia differenziata. Nemici del progetto di costruzione del partito comunista, oltreché i padroni, le forze della destra. il neofascismo, il governo Meloni, le forze del capitalismo e del liberismo, sono anche il Partito Democratico e i suoi satelliti.

Chiude il dibattito il compagno Fosco Giannini, coordinatore nazionale del MpRC. Pone il problema, per la costruzione del partito comunista, dell’unità concettuale e politica della lotta di classe organizzata attorno alla vita concreta delle masse con la lettura esatta degli odierni moti internazionali, che cambiamo i rapporti di forza a favore del fronte antimperialista, comunista e rivoluzionario, “consegnando” ai movimenti comunisti dei paesi capitalistici, come quello italiano, piena legittimità storica per la loro azione rivoluzionaria. A condizione che le stesse forze comuniste riacquistano pienamente la loro azione soggettiva. “Anche questo- conclude Giannini- vuol dire costruire il partito comunista”.
Dopo la fine del dibattito la piazza è ancor più piena che all’inizio. È piazza di popolo. Il bravissimo musicista e cantante Franco Donato inizia a regalare alla piazza Paolo Conte, Lucio Dalla e altri grandi italiani e stranieri. Dallo spazio cucina arriva il messaggio che i panini con le spuntare sono pronti.
Inizia l’assalto. Suona l’Internazionale.
Una gran bella Festa! Comunista. Di popolo.
