27 maggio 2024. Comunicato Stampa – Dipartimento Esteri del Movimento per la Rinascita Comunista.

Le numerose, consecutive, iniziative assunte in ambito giudiziario, ai massimi livelli internazionali, contro il governo di Israele guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu e composto da una serie di formazioni politiche tutte, a vario titolo, nazionaliste e reazionarie, perfino, in alcune loro espressioni, oltranziste e fanatiche, danno un’idea precisa della gravità dei crimini di guerra e contro l’umanità, e del vero e proprio genocidio, che si stanno consumando ai danni della popolazione palestinese a Gaza.
Dapprima la causa avviata dalla Corte Internazionale di Giustizia, su istanza del Sudafrica sostenuta da numerosi altri Paesi, soprattutto arabi e del Sud del mondo, contro Israele per crimine di genocidio, in relazione all’aggressione israeliana contro la popolazione palestinese di Gaza che ha già provocato, ad oggi, decine di migliaia di morti e che ha l’obiettivo di perpetrare la distruzione di una parte sostanziale del popolo palestinese, non solo con l’uccisione di un così vasto, impressionante, numero di persone, ma anche con il provocare gravi danni fisici e mentali e con l’infliggere condizioni di vita inumane, insopportabili.
Poi, l’ordine, emesso lo scorso venerdì 24 maggio, con il quale ancora la Corte Internazionale di Giustizia, vale a dire il massimo organo giudiziario del sistema delle Nazioni Unite, ha ordinato a Israele di «sospendere immediatamente la sua offensiva militare e qualsiasi altra azione a Rafah, che possa infliggere al gruppo palestinese di Gaza condizioni di vita che potrebbero portare alla sua distruzione fisica, in tutto o in parte», ordine al quale il governo di Israele ha risposto incredibilmente, sul campo, non solo attaccando Rafah ma addirittura bombardando un campo profughi, provocando ancora decine e decine di morti.
Infine, la decisione, inedita, per la sua portata e le sue implicazioni, assunta dalla Corte Penale Internazionale, il tribunale internazionale per i crimini di guerra e contro l’umanità istituito con il Trattato di Roma del 1998, di emettere un mandato di arresto, in particolare, per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in ragione del fatto che sono ragionevoli i motivi e fondate le ragioni per ritenere che il governo di Israele abbia commesso crimini di guerra e contro l’umanità per le azioni intraprese nella Striscia di Gaza.
Se non è consueto che tali organi giudiziari assumano prese di posizione tanto dure contro determinati governi, è ancora meno consueto che tali iniziative, oltre che dure e circostanziate, siano anche così frequenti e numerose. D’altra parte, sono indubbi sia il carattere di vero e proprio genocidio del massacro perpetrato dal governo di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza, sia l’enormità della distruzione che questa guerra sta causando: in una situazione già gravissima dal punto di vista materiale e umanitario (il 90 per cento della popolazione della Striscia di Gaza è stata sfollata almeno una volta), sono già oltre 40mila le vittime, più del 50 per cento delle quali donne e bambini, e incalcolabile la quantità di scuole, ospedali, strutture e infrastrutture civili devastate e distrutte. Altre stime hanno valutato che i danni causati dall’aggressione israeliana ammontino già al 97 per cento dell’intero Pil di tutta la Palestina. Le condizioni igieniche e sanitarie insostenibili e la mancanza di acqua e cibo stanno determinando un’impressionante catastrofe umanitaria.
Non è possibile restare in silenzio di fronte a tanto orrore; è necessario moltiplicare l’impegno e la lotta per impedire la prosecuzione di questo massacro e sostenere i diritti e la lotta di resistenza e di liberazione nazionale del popolo palestinese. Come Movimento per la Rinascita Comunista, da sempre a fianco della popolazione palestinese nella sua lotta di autodeterminazione e di liberazione nazionale, non possiamo che unire la nostra mobilitazione a quella dei movimenti giovanili, degli intellettuali avanzati, del mondo del lavoro, delle forze di progresso, di tutti gli amanti della pace e della giustizia sociale, che in tutto il mondo riempiono le piazze e occupano le università, in lotta contro il genocidio che Israele sta commettendo a Gaza.
Condanniamo le politiche, oltranziste e fanatiche, che le forze sioniste al governo di Israele stanno conducendo contro i palestinesi. Siamo a fianco del popolo palestinese, per la fine immediata della guerra e del genocidio, a fianco della resistenza, per tutti i diritti, l’autodeterminazione e la liberazione nazionale del popolo palestinese, per la fine dell’occupazione e per il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina.
