Di Orazio Di Mauro
Da quando è iniziata la guerra in Ucraina nel febbraio del 2022 lo spettro della guerra nucleare in Europa è stato più volte evocato. I commentatori occidentali con una punta di perfidia hanno sostenuto che, se la Russia andasse incontro al fallimento in Ucraina potrebbe ricorrere all’arma nucleare tattica. Insomma, una Russia sull’orlo del fallimento militare sarebbe ricorsa all’uso delle armi nucleari tattiche e poi chissà in che tragiche avventure sarebbe incorsa. Dopo due anni e tre mesi la Russia non solo ha sostenuto con successo la controffensiva ucraina, ma in questi giorni avanza su tutti i fronti. Quindi a rigor di logica (geopolitica) non vi dovrebbe esse più il pericolo che Mosca ricorra all’arma nucleare, nello specifico quella tattica. Ma a ricorrere all’arma nucleare, aumentando le vittorie russe è probabile che in ultima istanza vi ricorra l’occidente, come e perché ciò accadrà cercherò di spiegarlo sinteticamente nei limiti di un articolo.
Si parta dal fatto che ad introdurre nello scenario europeo le armi nucleari tattiche al tempo della guerra fredda non è stata l’URSS ma gli Stati Uniti d’America, ciò è avvenuto verso la metà degli anni Sessanta del XX secolo. Il piano strategico che sottintendeva l’introduzione delle armi nucleari tattiche era il seguente. Si dava per acclarato che le forze convenzionali sovietiche nello scenario europeo si sarebbero lanciate all’assalto dell’Europa occidentale, queste sfruttando la notevole superiorità numerica di uomini e mezzi, sarebbero arrivate fino alle pianure della Francia e quella Padana. Per fermare il nemico e sventare questo attacco si elaborò una dottrina militare che prese il nome di <<soglia di Gorizia>> per il sud Europa e <<soglia dell’Elba>> per il nord Europa. Le armi tattiche furono piazzate nei due paesi nevralgici per il dominio USA in Europa. Germania, (allora ovest), e Italia. Le due soglie, della dottrina NATO furono sostanzialmente così espresse. Al momento che le numericamente rilevanti forze di terra sovietiche si fossero mosse verso occidente esse sarebbero state fermate ad ogni costo lungo la liea Gorizia Elba dalla resistenza delle forze NATO. Piccoli gruppi di reparti NATO composti al 90% da italiani a sud e tedesche a nord si sarebbero introdotte nello schieramento nemico. Questi reparti avrebbero svolto operazioni rischiosissime e utilizzando lanciatori missilistici o artiglieria pesante adatte a lanciare le bombe nucleari tattiche nei punti nevralgici dello schieramento nemico, disarticolandolo e rendendo impossibile l’avanzata verso ovest. È appena il caso di dire che gli obiettivi, i tempi e le quantità di missioni con l’utilizzazione delle bombe tattiche lo decidevano gli Stati Uniti d’America e che i comandi politici e militari dei paesi coinvolti, (Germania e Italia) non avevano nessuna voce in capitolo, solo fornire la manovalanza e farla addestrare. Quanto fosse ed è importante l’uso delle armi nucleari tattiche per il Pentagono lo si evince dal fatto che la gestione del tutto era ed è affidata alla National Security Agency NSA, organizzazione del Dipartimento della difesa dell’ente incaricato della sicurezza interno/estero.
Oggi la NATO crea la deterrenza convenzionale nell’area baltica, perché ritiene di dover rendere impossibile alla Russia di impadronirsi rapidamente di uno qualsiasi di questi paesi. Una nuova generazione di armi nucleari tattiche potrebbe avere conseguenze disastrose. Queste nuove armi sono state sviluppate nei laboratori di armi nucleari e le pressioni per il loro impiego stanno crescendo. Soprattutto perché armi nucleari più piccole e più precise possono sembrare meno devastanti per i civili e militarmente preferibili alle armi nucleari tattiche di prima generazione. È probabile che gli alti comandi militari e i decisori politici potrebbero occidentali possano concordare che con l’arma nucleare tattica possa essere vinta contro l’esercito russo. Non dimentichiamo che, se Mosca ha iniziato con 180. 000 uomini, oggi schiera lungo il fronte 1. 500 000 uomini, anche se non tutti in combattimento. Se si analizza le modalità con il quale la NATO ha inviato le armi si vedrà che la consegna di armi da parte dell’occidente è stato un crescendo. Si prenda come punto di partenza, la consegna dei carri armati Leopard, che fu preceduta da notevoli polemiche per la supposta, ma forse non vera, reticenza tedesca a fornire la versione più aggiornata del Leopard. In realtà ben presto dopo le versioni più obsolete la fornitura di carri si è incentrata nella versione più moderna in circolazione la A6. I Leopard, sia nella versione A1, che nella versione A6 hanno finito entrambi per bruciare nelle pianure del Donbass. Allo stesso modo esaurite le potenzialità di un’arma la NATO è passata ad impegnare un nuovo carro l’Abrahams. Anche qui si è ripetuta la stessa storia del Leopard. Prima gli USA fanno sapere che non consegneranno gli Abrahams a Kiev, poi more solito gli Abrahams entrano alla spicciolata in Ucraina dalla Romania. Alla fine, anche gli Abrahams bruciano nelle pianure ucraine come i Leopard. In ultimo anche con i missili Himars si è assistito ad un uguale svolgimento. Prima le nuove armi vengono richieste a gran voce, come risolutive del conflitto, l’occidente le nega, ma poi le consegna e le nuove armi non cambiano l’andamento del conflitto.
L’avanzata russa è notoriamente lenta, perché essa mira a ridurre le perdite umane. Ma se l’avanzata arrivasse, ed è probabile che vi arrivi entro quest’anno, a conseguire successi del tipo la caduta di Harkov, Attualmente in occidente l’artiglieria e gli attacchi aerei vengono utilizzati per distruggere il nemico. Solo dopo che ciò sarà avvenuto la fanteria avanzerà. Invariabilmente l’avanzata russa appena metterà in pericolo l’integrità dell’Ucraina porterà l’occidente ad utilizzare tutte le armi di cui dispone in Ucraina non tralasciando le armi nucleari tattiche. La dottrina militare occidentale mira a far credere alla propria opinione pubblica, usando la disinformazione, che le forze russe sono meno capaci di quanto lo siano in realtà. I giornalisti italiani mirano a far pensare ai loro poco capaci cittadini che, (nulla sanno della guerra contemporanea), la Russia ha iniziato questa guerra con grandi progetti, ma per insipienza e debolezza ha ottenuto poco. La gente comune si innamora tuttora di queste sciocchezze.
Questa sicurezza costruita artificialmente nelle nostre società non è lontana da crollare. Essa si basa sulla convinzione che i russi mai saranno in grado di catturare il centro dell’Ucraina. Se ciò avvenisse gli Stati Uniti sarebbero pronti ad utilizzare armi nucleari tattiche di potenza limitata e precise ad alto rendimento. Gli Stati Uniti, la NATO e gli alleati occidentali. Ma queste armi sono da tempo dislocate facevano parte del sistema di difesa europeo il loro utilizzo sarebbe in caso di disfatta ucraina estremamente probabile un’escalation verso una guerra nucleare tattica. La tesi a sostegno di queste nuove armi è che il loro utilizzo in tempo di guerra è più credibile (e quindi “accettabile”) rispetto agli attuali tipi di armi nucleari strategiche. Questa percezione in occidente potrebbe facilmente portare all’idea estremamente pericolosa che la guerra nucleare tattica può essere vinta. Ma quante sono le armi tattiche dislocate in Europa. Il numero esatto non lo si conosce, ma la dislocazione sì. Quattro sono i paesi dove sono dislocate le bombe tattiche. Italia (in due siti in veneto), Germania, Olanda, Belgio un sito per ogni paese. Queste armi erano state progettate per arrestare la marea di corazzati sovietici che in caso di guerra si sarebbero rovesciati sull’Europa occidentale. Per decenni la NATO ha addestrato i militari dei suddetti paesi alla guerra nucleare tattica, poi con la fine della guerra fredda poco sembra essere stato fatto sul piano operativo, le armi però sono rimaste in Europa.
Quella che non è rimasta ferma è la Russia. Ma la Russia possiede circa 2.000 armi nucleari tattiche immagazzinate in strutture adatte in tutto il paese, pensate per essere utilizzate contro truppe e installazioni in una piccola area o in un impegno limitato. Tali armi possono essere lanciate dagli stessi lanciatori che la Russia sta impiegando per bombardare l’Ucraina. Di contro gli USA possono schierare; circa 100 “bombe a gravità” nucleari, con una guida meno precisa collocate in tutta Europa. Mosca ha svolto le annunciate esercitazioni nucleari tattiche il 6 maggio 2024 in un clima surriscaldato dalle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron e dal ministro degli Esteri britannico David Cameron. In Ucraina, la NATO dovrà presto affrontare il fatto che Kiev e l’occidente sta perdendo e continuerà a perdere. La sconfitta sul suolo d’Ucraina sarebbe la prima volta dal XVI secolo che un paese non Europeo e la Russia per gli europei non lo è vince una guerra contro l’Europa, gli ultimi furono i turchi. I gruppi dirigenti non potranno accettarlo e la risposta sarebbe il ricorso all’arma nucleare tattica. La decisione ultima sarà quella di Washington. Questa non è una buona notizia, perché Biden e il suo gruppo di potere sono terrorizzati dalla prospettiva di perdere in Ucraina. Si può sperare che non arrivino all’uso della bomba nucleare tattica, ma il pessimismo della ragione non ci lascia sereni. Nessuno sa se l’uso di un’arma nucleare tattica scatenerebbe una guerra nucleare su vasta scala, ma come ultima o, meglio, penultima change l’occidente giocherà questa carta.

https://www.wired.it/article/russia-armi-nucleari-tattiche-guerra/
https://www.ilpost.it/2024/05/21/russia-esercitazioni-armi-nucleari-tattiche/
https://www.archiviodisarmo.it/report-armi-nucleari-2021.html
https://www.scienzainrete.it/articolo/armi-nucleari-europa/francesco-lenci/2014-03-25
