Un incontro prezioso, nel senso della lotta contro le ingerenze dell’imperialismo e le vecchie e nuove minacce alla pace, e per promuovere relazioni e amicizia tra i popoli, in chiave internazionalista e antimperialista
In un’atmosfera serena, fraterna, e di grande cordialità, si è tenuto, lo scorso 20 marzo, l’incontro tra una delegazione del MpRC e il Segretario dell’Ambasciata in Italia della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), Pak Myong Gil.

Dopo i saluti, Fosco Giannini, coordinatore nazionale del MpRC, è intervenuto, avanzando osservazioni e riflessioni sullo scenario internazionale, ribadendo il carattere internazionalista e antimperialista dell’iniziativa del MpRC e il carattere strategico della lotta contro l’imperialismo, contro la NATO e contro la guerra, osservando come non cessino le minacce da parte dell’imperialismo contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea e ribadendo quindi la piena solidarietà al partito, alle autorità e al popolo della RPDC, nel suo percorso di sovranità e di autodeterminazione, di sviluppo e di avanzata nella costruzione del socialismo.
Gli Stati Uniti, infatti, continuano i loro “war games” nel Pacifico; continuano attività ed esercitazioni militari nella regione; ed è recentissima la notizia di un B52 statunitense che avrebbe testato un prototipo di missile ipersonico operativo nel Pacifico. La stessa prospettiva strategica delineata dagli Stati Uniti nell’area e, più in generale, in quello che nei loro documenti strategici viene definito “indo-pacifico”, è una vera e propria prospettiva di guerra. La piattaforma di Carbis Bay del G7 (2021), ad esempio, prospetta la minaccia della creazione di un «rules-based world order», vale a dire un ambiguo «ordine mondiale basato sulle regole» in cui i principi della Carta delle Nazioni Unite vengono bypassati e dissolti; ma anche il rinnovato sistema militare AUKUS, composto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia, e il QUAD, il Quadrilateral Security Dialogue, volto a prefigurare un compact militare in stile NATO nella regione indo-pacifica, sono segnali della pulsione alla guerra da parte degli Stati Uniti e dell’imperialismo.
Il Pacifico è dunque vero e proprio teatro delle minacce di guerra e di destabilizzazione da parte degli USA e dell’imperialismo occidentale; così come l’avanzata della minaccia militare e il dispiegamento delle basi militari USA e NATO in Europa, in particolare in Europa orientale, sempre più a ridosso dei confini della Federazione Russa, come dimostra anche l’avvio della costruzione di una nuova, gigantesca, base NATO in Romania, rappresentano una minaccia diretta alla Russia e, in prospettiva, alla Cina; allo stesso modo, la strategia imperialista nel Pacifico, a partire dal documento di Carbis Bay e con le continue attività militari statunitensi nella regione, significano una minaccia diretta contro la Repubblica Popolare Cinese, in un contesto in cui la stessa Repubblica Popolare Democratica di Corea viene a essere obiettivo da parte dell’imperialismo.

La lotta contro la guerra e contro la NATO, come ha ribadito, nell’intervento successivo, Gianmarco Pisa, responsabile esteri del MpRC, rappresenta quindi un terreno di iniziativa strategico per i comunisti e le comuniste in Italia, e, in generale, per tutte le forze amanti della pace. Non si può dunque che salutare il grande sforzo compiuto dal partito, dalle autorità e dal popolo della Repubblica Popolare Democratica di Corea nella difesa della propria sovranità e della propria autodeterminazione nella definizione di un percorso di politica interna e di politica internazionale autonomo e indipendente, ispirato ai valori del socialismo, sulla scorta della pluridecennale esperienza di costruzione del socialismo, e, da questo punto di vista, un elemento di estrema importanza e di grande vitalità è rappresentato dal compito di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale, in particolare italiana, sulle esperienze, storiche e attuali, di socialismo, di costruzione del socialismo, di cui, evidentemente, la Repubblica Popolare Democratica di Corea rappresenta un esempio storico e attuale.
Vanno in questa direzione esperienze positive, di carattere rivoluzionario e di grandi trasformazioni sociali, che si sviluppano in diversi contesti regionali e che vedono purtroppo il continente europeo, in questa fase storica, in una condizione di maggiore difficoltà e arretratezza. Si pensi solo al “socialismo del XXI secolo”, ad esempio nella sua declinazione bolivariana, popolare e antimperialista, in America Latina; al “socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” che si sviluppa nella Repubblica Popolare Cinese; alle esperienze storiche, tuttora attive, di costruzione del socialismo, tra cui quella coreana. Ciò segnala l’importanza di costruire relazioni di solidarietà, di cooperazione e di amicizia tra i popoli, e, in particolare, la possibilità di verificare la costruzione di iniziative condivise riguardanti la Repubblica Popolare Democratica di Corea e lo scenario internazionale dal punto di vista della Repubblica Popolare Democratica di Corea. L’importanza di tale impegno, nel segno delle relazioni e dell’amicizia tra i popoli, in chiave internazionalista e antimperialista, è stata infine ribadita anche da Candida Caramanica, responsabile relazioni internazionali del MpRC.
