Elezioni portoghesi del 10 marzo 2024 a cura di Fosco Giannini
Nell’incontro a Lisbona di giovedì 13 marzo ultimo scorso tra il MpRC e il Partito Comunista Portoghese, la delegata del MpRC, compagna Annita Benassi, ha stretto un rapporto anche con lo storico settimanale del PCP “Avante!”, del quale ora sia “Futura Società” che il blog del MpRC potranno rilanciare gli articoli. Cominciando con l’editoriale (che è la Dichiarazione del Comitato Centrale del PCP dopo le elezioni) pubblicato su “Avante!” lo scorso 14 marzo 2024, Dichiarazione, che dopo questa nostra premessa pubblichiamo, relativa alle recentissime elezioni politiche portoghesi. Ricordando che queste elezioni portoghesi dello scorso 10 marzo 2024 hanno visto la risicatissima vittoria della coalizione conservatrice di Alleanza Democratica (formata dal Partito Socialdemocratico, conservatore; dai popolari del CDS-PP e dai monarchici, che ha ottenuto il 28%) sul Partito Socialista, che è passato dal 41% delle penultime elezioni del 2022 al 28% circa di oggi. La vittoria di AD si basa solo su 50mila voti in più del PS, un 28% circa per ognuna delle due forze politiche che consegna al Portogallo un quadro politico-istituzionale in forte fibrillazione, che potrebbe essere stabilizzato solo da un’alleanza di governo tra AD e il partito di estrema destra “Chega!” (Basta!) che ha, pericolosamente, ottenuto il 18% dei voti.

Il Partito Comunista Portoghese ha subito un arretramento, passando dal 4,3% del 2022 all’attuale 3,3% (nel 2022 il PCP aveva ottenuto 238mila voti e quest’ultimo 10 marzo 2024 200mila). I seggi conquistati dal PCP nel 2022 erano stati 6, in quest’ultima tornata elettorale 4. Il gruppo dirigente del PCP, pur riconoscendo l’arretramento del partito, lo contestualizza all’interno di un quadro politico generale portoghese segnato dalle politiche ultramoderate e liberiste del PS al governo, che hanno spostato il senso comune popolare a destra e attraverso un durissimo e continuo attacco (a partire dalla vera e propria demonizzazione delle posizioni del PCP contrarie alla Nato e all’Ue) dell’intero quadro politico e mediatico sferrato contro lo stesso PCP, che tutto il “sistema” dava ormai quasi estinto e “sicuramente” fuori dal parlamento.
Dichiarazione del Comitato Centrale del PCP da “Avante!” del 14 marzo 2024.
Il Comitato Centrale del PCP, riunitosi il 12 marzo 2024, ha analizzato i risultati delle elezioni per l’Assemblea della Repubblica e delle elezioni per l’Assemblea Legislativa della Regione Autonoma delle Azzorre e il quadro politico che ne è derivato. Ha valutato gli elementi della situazione nazionale e internazionale e ha stabilito le linee di azione, di iniziativa politica e di rafforzamento del Partito, per rispondere alle istanze che si presentano.
I – Situazione nazionale – elezioni legislative e quadro politico che ne deriva
1. Il risultato della CDU (CDU è la sigla con la quale sin dalla Rivoluzione dei Garofani del 1974 il PCP si presenta alle elezioni, un acronimo che sta per Coalizione Democratica Unitaria, una Coalizione formata in grandissima parte da comunisti del PCP e da aree ambientaliste e di sinistra, n.d.r.) alle elezioni legislative, con la riduzione della sua rappresentanza parlamentare e un numero di voti e percentuali inferiori rispetto a due anni fa, riflette uno sviluppo negativo. Un risultato che, con l’elezione di 4 deputati, il 3,3% e più di 200mila voti, ha costituito, però, un’espressione di resistenza tanto più preziosa e significativa in quanto la sua costruzione ha dovuto far fronte ad un prolungato contesto caratterizzato da ostilità e attacchi anticomunisti, dalla continua falsificazione delle posizioni del PCP per alimentare pregiudizi anticomunisti e restringere il nostro spazio di crescita, dalla promozione di forze e concezioni reazionarie, dal favore totale dei media per le forze borghesi e reazionarie e da una disputa falsificata tra due “candidati a primo ministro”, con l’obiettivo di ridurre la scelta elettorale a opzioni di questo tipo, mascherando le responsabilità e nascondendo le soluzioni e politiche alternative.

Un risultato, il nostro, ottenuto con la militanza, contro previsioni e mistificazioni, sulla base di un’ampia campagna di contatto, chiarimento e mobilitazione per il voto con la partecipazione di migliaia di uomini e donne che sanno che il cambio di direzione, necessario e possibile, richiede più forza da parte della CDU. Di fronte al nuovo quadro politico, i lavoratori e il popolo possono contare sul PCP, con il consueto coraggio, per difendere i propri diritti, affrontare gli interessi dei gruppi economici e delle multinazionali e affermare i valori di aprile e ciò che porta con sé come punto di riferimento la costruzione di un Portogallo progressista e sovrano.
2. Con il prevedibile ottenimento, con un margine risicato, del maggior numero di voti e di deputati da parte del PSD (Partito Socialdemocratico, in verità una forza conservatrice di centro-destra, n.d.r.) e del CDS (Partito del Centro Democratico Sociale – Partito Popolare, n.d.r.) con un forte calo del consenso elettorale del PS (Partito Socialista, di centro-sinistra, che ha governato – governo monocolore socialista di Antonio Costa – sino alle ultime elezioni dello scorso 10 marzo 2024, n.d.r.) si è creata una situazione segnata da rapporti di forze a livello istituzionale ancora più favorevoli al grande capitale, al rafforzamento delle politiche di destra e all’arretramento dei diritti; la crescita delle forze che guidano progetti reazionari e fascisti; le dimissioni del PS di fronte agli sviluppi del quadro politico, facilitando così l’azione politica di un futuro governo AD (Alleanza Democratica, coalizione tra Partito Socialdemocratico, dal CDS-Partito Popolare e dal Partito Popolare Monarchico, n.d.r.)
3. Il risultato ottenuto da AD (PSD/CDS/PPM) in queste elezioni, anche se lontano dalla vittoria cercata e che alcuni avevano previsto, costituisce un fattore particolarmente negativo per le risposte ai problemi che devono affrontare i lavoratori e i cittadini, facilitando il percorso di regressione e attacco ai diritti e di favore del grande capitale che segna il percorso abituale di PSD e CDS e aumentando i gravi rischi di impoverimento democratico, già latenti in varie dimensioni della vita nazionale.
In un contesto in cui la discussione e l’esito di possibili accordi con il partito “Chega!” (Basta! di estrema destra, salito al 18%, n.d.r.), riempiranno il dibattito mediatico, è opportuno sottolineare che tale discussione non deve rimuovere il progetto AD, e in particolare i programmi conservatori-reazionari che PSD e CDS già mettono in campo da soli. Un progetto generale, questo loro, volto ad attaccare i diritti dei lavoratori e peggiorare le condizioni di vita, i salari e le pensioni, aumentando lo sfruttamento, il degrado dei servizi pubblici, i processi di privatizzazione e tentare di distruggere le funzioni sociali dello Stato in nome delle imprese private in settori quali la sanità, l’istruzione, la protezione sociale o l’alloggio.
Un progetto che, rispondendo all’agenda del grande capitale, mira ad un’offensiva contro il regime democratico e contro la stessa Costituzione.
4. Il risultato ottenuto oggi dall’AD e il risultato del PS, con una sua significativa perdita di voti ed eletti, sono il prodotto delle politiche di governance del Partito Socialista. Il crescere delle politiche di destra e liberiste degli ultimi anni, imposte dalla maggioranza del PS, hanno generato grandi ingiustizie sociali e un legittimo malcontento popolare, che ha aperto il varco al discorso demagogico delle destre e della destra estrema.
La mancanza di risposte ai problemi cruciali, questione che il PCP ha sempre messo in luce come grande gap sociale e per risolvere il quale ha sempre presentato proposte che il PS ha insistentemente rifiutato, è servita a nascondere l’azione passata del PSD e del CDS, è servita a dare un apparente senso alle loro attuali linee politiche.
5. Il risultato di “Chega!”, costruito sulla menzogna e sulla demagogia più abietta e favorito dalla politica liberista e di destra degli ultimi governi, socialisti, ci dice, al di là della dimensione reazionaria, xenofoba, razzista e dell’incitamento all’odio che ha promosso, che una vasta area di elettori è stata accecata e guidata da un falso discorso contro la corruzione e l’ingiustizia, delle quali lo stesso partito “Chega!” è invece attivo complice e promotore.
Ora occorre mettersi in guardia rispetto al carattere reazionario e fascista di questo partito di estrema destra e ai suoi progetti antidemocratici e di messa in discussione del sistema democratico nato nel nostro paese dalla Rivoluzione di aprile.
6. Il Comitato Centrale del PCP saluta tutti coloro che hanno costruito la campagna di contatto, chiarimento e mobilitazione per il voto, il collettivo del partito, i suoi alleati – il PEV, l’ID –, i cittadini senza appartenenza partitica e i giovani, che danno corpo alla CDU, così come a tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia e il loro voto nella CDU, dicendo a tutti loro, ai lavoratori e al popolo portoghese, che possono contare sull’iniziativa e sull’intervento del PCP per dare risposte e soluzioni ai problemi e affermare politiche alternative, patriottiche e di sinistra.
Iniziativa e intervento per conquistare l’aumento dei salari e delle pensioni, la casa, la salute, i diritti dei bambini e dei genitori, le donne, i giovani, l’ambiente e la conservazione della natura, la Pace.
Iniziativa e intervento per contrastare fin dall’inizio la politica di destra e i suoi promotori, combattere i progetti reazionari, difendere la libertà e la democrazia.
Iniziativa e intervento per stimolare la convergenza necessaria per dare forma ad una politica alternativa, affermando il proprio progetto politico, determinato da chiare opzioni di rottura con la politica di destra, contrastando gli interessi del grande capitale, difendendo la sovranità nazionale, riprendendo i valori, le conquiste e diritti che l’aprile rivoluzionario consacrò.
Iniziativa e intervento per portare avanti la lotta dei lavoratori e dei popoli, che oggi, come sempre, costituisce un fattore decisivo di resistenza, trasformazione e avanzamento.
7. Il Comitato Centrale del PCP sottolinea il risultato ottenuto dalla CDU nelle elezioni per l’Assemblea Legislativa della Regione Autonoma delle Azzorre, che ha rappresentato un piccolo ma significativo aumento del numero di voti e l’avvicinamento all’elezione del deputato, cosa che quattro anni fa non era avvenuta. Questa volta l’elezione è mancata solo per 85 voti. Un risultato che, raggiunto in un contesto in cui tanto hanno pesato le pressioni bipolarizzanti anche in quella Regione Autonoma, va positivamente considerato.
8. Lo svolgimento delle elezioni per l’Assemblea della Repubblica non ha cancellato i problemi e le difficoltà dei lavoratori, del popolo e del Paese.
La situazione nazionale continua ad essere segnata da forti disuguaglianze e ingiustizie sociali e da un’insufficiente crescita economica. Bassi salari, pensioni e riforme, e le difficoltà che ne derivano, contrastano con la scandalosa accumulazione di profitti da parte dei principali gruppi economici. Allo stesso tempo, circa due milioni di portoghesi sono a rischio di povertà o di esclusione sociale.
L’inizio di quest’anno è stato caratterizzato da un nuovo aumento dei prezzi dei beni e dei servizi essenziali, con un impatto particolare sui prezzi dell’elettricità, delle comunicazioni, dei prodotti alimentari e dell’affitto delle case.
9. Le più recenti previsioni sull’evoluzione del Prodotto Interno Lordo (PIL) confermano segnali di rallentamento, indicando una crescita economica dell’1,2% – la più bassa dal 2014 -, a cui si associa un investimento la cui crescita reale è solo del 2,4%, anche nella fase di piena attuazione del Piano di Risanamento e Resilienza (PRR).
Sono evidenti le conseguenze del degrado dell’apparato produttivo nazionale e della crescente dipendenza dal settore turistico, che minacciano nuovi squilibri nella bilancia commerciale. Gli effetti di un contesto esterno caratterizzato dall’incertezza e dalla revisione al ribasso delle prospettive di crescita economica nell’Unione Europea (Ue) e nella zona euro costituiscono motivo di preoccupazione dato il grado di dipendenza esterna del paese.
Mantenere i tassi di interesse su valori elevati prolungherà la fuga di risorse dai lavoratori e dalle famiglie, nonché dalle imprese, soprattutto micro, piccole e medie, verso le banche, oltre ad incidere negativamente sui costi del finanziamento statale.
10. Si registra un degrado dei servizi pubblici e delle funzioni sociali dello Stato, in particolare del Servizio Sanitario Nazionale, dove emerge una carenza di professionisti e la chiusura dei servizi, così come nella Scuola Pubblica. Un’evoluzione visibile anche nel deterioramento della situazione delle forze e dei servizi di sicurezza, della giustizia e dell’Amministrazione Centrale e Locale nel suo complesso.
11. Il Portogallo ha bisogno di una politica che affronti le ingiustizie e le disuguaglianze e che miri allo sviluppo e al progresso del paese, una politica che rifiuti di sottomettersi a dinamiche, esterne e interne, contrarie ai suoi interessi e alle sue esigenze di sviluppo. Una politica che promuova la rivalutazione dei salari, delle pensioni e delle riforme, la difesa dei servizi pubblici, il diritto alla salute, all’istruzione, alla previdenza sociale, all’abitazione, ai trasporti, lo sviluppo della produzione nazionale, il sostegno alle piccole e medie imprese agricole e ai micro -piccoli e medi imprenditori, garantendo la giustizia fiscale, la lotta alla corruzione, l’accesso alla giustizia, promuovendo la scienza e la tecnologia, salvaguardando l’ambiente, difendendo la sovranità nazionale, la pace e la cooperazione tra i popoli.
1 2. Le elezioni del Parlamento Europeo, che si terranno il 9 giugno, costituiscono un momento particolarmente importante per chiedere una strada diversa per il Paese e per l’Europa. Un percorso fondato sul miglioramento delle condizioni di vita, sullo sviluppo, sul progresso sociale, sulla pace, sulla cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Stati sovrani e con pari diritti, sulla lotta alle disuguaglianze, sull’ingiustizia e su ogni discriminazione, garantendo un rapporto armonico e sostenibile tra l’uomo e la Natura.
La CDU è una forza indispensabile e insostituibile, che conta in modo decisivo: per rompere con il percorso di disuguaglianza, dipendenza e subordinazione imposto al Paese; occorre affrontare, senza esitazione, le imposizioni dell’Unione europea, in particolare i vincoli legati alla moneta unica, le restrizioni di bilancio, la mancanza di investimenti, il sottofinanziamento e l’indebolimento dei servizi pubblici, le liberalizzazioni e le privatizzazioni; per la difesa dei servizi pubblici e dei settori produttivi nazionali di industria, agricoltura e pesca; per l’affermazione degli interessi nazionali e per il pieno utilizzo delle capacità e del potenziale del Paese; occorre affermare la sovranità e l’indipendenza nazionale e avanzare nel recupero degli strumenti necessari allo sviluppo del Portogallo; lottare per la pace, contro la guerra e la corsa agli armamenti.
Il PCP non separa la lotta al Parlamento europeo per affermare gli interessi nazionali dalla lotta per un’Europa di cooperazione, progresso sociale e pace, inseparabile dalla lotta per rompere con la politica di destra.
Ripartendo dalle lotte dei deputati del PCP al Parlamento europeo degli ultimi cinque anni, che è importante continuare a valorizzare e pubblicizzare, e denunciando l’ampia identità di vedute di PS, PSD, CDS, “Chega!” per ciò che riguarda tutti gli aspetti negativi delle politiche europee, la CDU interverrà nella campagna elettorale puntando a rafforzare la chiarezza, l’informazione, la mobilitazione, la lotta e l’affermazione del necessario percorso alternativo, in difesa degli interessi dei lavoratori, dei cittadini e del Paese.
13. Nel celebrare il cinquantesimo anniversario del 25 aprile, è importante affermare cosa ha significato l’aprile in termini di conquiste sociali, politiche, culturali, economiche e di affermazione della sovranità, di lotta alle falsificazioni e alle menzogne del fascismo, di affermazione del ruolo decisivo e indelebile del PCP nella resistenza al fascismo e per la Rivoluzione d’Aprile, così come nella resistenza alla controrivoluzione e alla politica di destra incentrata sulla descrizione errata e sulla distruzione delle conquiste dell’aprile. Le celebrazioni popolari dovranno costituire un momento importante per affermare la lotta dei lavoratori e del popolo portoghese, per la libertà e la democrazia, e per esigere una politica che risponda ai problemi del Paese e alle aspirazioni dei lavoratori, dei giovani e del popolo portoghese.
In un contesto in cui crescono le espressioni reazionarie di stampo razzista, xenofobo e antidemocratico, in cui la lotta per la pace acquista particolare importanza, diventa ancora più chiaro che la vittoria risiede nella difesa e nell’affermazione dei valori dell’ aprile e nel rispetto della Costituzione della Repubblica, nell’attuazione dei suoi obiettivi, valori e progetto di sviluppo nazionale ed emancipazione individuale e sociale in cui può concretizzarsi la reale possibilità di un Portogallo con futuro.
II – Lo sviluppo della lotta di massa
1. Il Comitato Centrale del PCP sottolinea il valore e l’importanza della lotta di massa per affrontare l’offensiva contro i diritti e le condizioni di vita, sottolinea il ruolo della lotta operaia nelle aziende e nei luoghi di lavoro, in difesa dell’aumento dei salari, dei diritti, condizioni di lavoro, riduzione dell’orario di lavoro e lotta alla precarietà.
Vengono evidenziati e accolti con favore gli interventi nella Pubblica Amministrazione Centrale e Locale (in particolare nella sanità, nell’istruzione, nella giustizia, nelle forze e nei servizi di sicurezza), nel settore imprenditoriale statale, nei media, nel settore bancario, nel settore alberghiero, nel settore sociale, nella grande distribuzione, nell’industria alimentare, energetica, metallurgica, chimica, mineraria, del materiale elettrico, tessile, abbigliamento e calzature, nei trasporti, nelle pulizie, nei servizi, nell’aviazione o nella cultura.
Viene messa in luce anche la lotta di altri strati, settori e popolazioni sociali, come le lotte degli agricoltori, degli studenti e dei pensionati, le lotte per il diritto alla casa, in difesa del Servizio sanitario nazionale, contro il razzismo e la xenofobia, così come contro la le numerose azioni di pace che si sono svolte in tutto il paese, in particolare in solidarietà con il popolo di Palestina.
2. Il Comitato Centrale del PCP sottolinea il successo del XV Congresso della CGTP-IN, il grande centro sindacale dei lavoratori portoghesi, che ha costituito una potente dimostrazione di fiducia, di incoraggiamento e di affermazione di una forza organizzata, influente e mobilitante, un elemento decisivo nella lotta che continua e si svilupperà in difesa degli interessi di classe dei lavoratori.
3. Il Comitato Centrale del PCP invita le organizzazioni e gli attivisti del PCP e del JCP, tutti i democratici e patrioti, e i giovani, ad impegnarsi nelle celebrazioni del 50° anniversario della Rivoluzione d’Aprile, valorizzando le celebrazioni popolari, nella loro più diverse espressioni.
Il PCP chiede anche la partecipazione alle azioni previste per i prossimi giorni, vale a dire le manifestazioni degli studenti dell’istruzione superiore, il 21 marzo, e la manifestazione nazionale delle donne indetta per il 23 marzo dal Movimento Democratico delle Donne.
Il PCP sottolinea inoltre lo svolgimento della settimana dell’uguaglianza, dal 18 al 22 marzo, la manifestazione nazionale dei giovani lavoratori, a Lisbona e Porto, il 27 marzo, e chiede una forte azione di contatto e mobilitazione al fine di le celebrazioni del 1° maggio promosse dalla CGTP-IN, un momento per affermare la determinazione dei lavoratori nella difesa e nella conquista dei diritti.
Mobilitazioni che costituiscono, nel contesto attuale, momenti notevoli che fanno parte del percorso di battaglia, rottura e alternativa di cui il Portogallo ha bisogno.
III – In difesa della pace, contro il militarismo e la guerra
1.Per tutti coloro che nel mondo hanno veramente a cuore il presente e il futuro dell’Umanità, l’intensificazione delle politiche militari degli Stati Uniti, della Nato e dell’Ue, l’aumento della tensione internazionale, l’istigazione allo scontro, il militarismo e la guerra, in particolare in Europa, in Medio Oriente e Asia-Pacifico (tutto ciò accompagnato da un giro di vite sullo sfruttamento) devono essere motivi di mobilitazione e lotta politica e sociale.
Una linea imperialista che trova espressione nel sostegno e nella complicità con la politica di occupazione e di crimini di Israele nei territori palestinesi occupati e in Medio Oriente. L’attuale e brutale aggressione di Israele, in particolare nella Striscia di Gaza, è responsabile di oltre centomila vittime, per lo più bambini e donne, circa due milioni di sfollati, a causa della negazione delle condizioni di vita più essenziali, e tutto ciò costituisce una politica genocida da parte di Israele.
Una politica imperialista che si esprime anche nel rifiuto e nel boicottaggio degli appelli e delle iniziative volte al dialogo e alla pace, nell’insistenza sull’escalation degli armamenti, nel prolungamento e nell’aggravarsi della guerra in Ucraina, con le gravi conseguenze e i gravi pericoli che comporta per i popoli ucraino e russo, per i popoli dell’Europa e del mondo.
La stessa politica che garantisce miliardi di profitti ai gruppi economici delle armi, dell’energia, del cibo, della distribuzione, delle banche, a scapito dei lavoratori e dei cittadini, che stanno pagando i costi dell’escalation della guerra e delle sanzioni.
Il Portogallo non deve continuare ad allinearsi, a sottomettersi e a fungere da strumento di interessi contrari a quelli del popolo portoghese e dei popoli del mondo. Il Portogallo deve contribuire alla soluzione pacifica dei conflitti internazionali, al disarmo generale, simultaneo e controllato, allo scioglimento dei blocchi politico-militari e all’instaurazione di un sistema di sicurezza collettiva, al fine di creare un ordine internazionale capace di garantire pace e giustizia nelle relazioni tra i popoli, come stabilito dalla Costituzione della Repubblica portoghese.
Il Comitato Centrale del PCP evidenzia la responsabilità degli Usa per i crimini di Israele e denuncia il veto dell’amministrazione statunitense sulle iniziative dell’Onu che mirano a stabilire un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e aiuti umanitari urgenti alla popolazione palestinese, così come i veti verso una soluzione politica del conflitto che garantisca la realizzazione del diritto del popolo palestinese ad uno Stato sovrano e indipendente, con i confini del 1967 e capitale a Gerusalemme Est, e la realizzazione del diritto al ritorno dei rifugiati, al fine di determinare le risoluzioni delle Nazioni Unite.
Allo stesso modo, il Comitato Centrale del PCP riafferma che gli Stati Uniti, la Nato e l’Ue devono smettere di istigare e alimentare la guerra in Ucraina e aprire vie di negoziazione con altri attori, in particolare con la Federazione Russa, al fine di raggiungere una soluzione politica al problema del conflitto, la risposta ai problemi della sicurezza collettiva e del disarmo in Europa, il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e dell’Atto Finale della Conferenza di Helsinki.
2. In una situazione in cui le difficoltà e le contraddizioni si approfondiscono e in cui aumenta la sua subordinazione e dipendenza dagli interessi statunitensi, l’Unione Europea promuove le sue politiche neoliberiste, militariste e federaliste che si esprimono, tra altri aspetti gravi, nel mantenimento di tassi di interesse elevati da parte dell’Unione europea e della Banca Centrale, in politiche di bilancio ancora più restrittive, in nuovi processi di liberalizzazione, in attacchi alle libertà, ai diritti, alla sovranità e alla democrazia, nell’incoraggiare e sostenere la guerra.
L’Ue e le sue politiche si confermano elementi essenziali nell’aggravamento dello sfruttamento, nell’attacco ai diritti, in una sempre maggiore accumulazione e concentrazione della ricchezza, nell’imposizione e nell’approfondimento di rapporti di dipendenza economica e dominio politico, con il conseguente deterioramento delle condizioni di vita, l’aumento delle ingiustizie e delle disuguaglianze sociali, l’aggravarsi delle asimmetrie di sviluppo tra paesi.
Il sostegno dell’Ue al militarismo e alla guerra è particolarmente grave; esso è espresso nelle decine di miliardi che l’Ue destina all’escalation di armi e guerre e nell’obiettivo proclamato di trasformare la stessa Ue in un nuovo blocco politico-militare guerrafondaio, complementare alla Nato. Una deriva che si unisce ad una campagna propagandistica che cerca di imporre un pensiero unico e di distorcere ed emarginare chi difende la Pace e rifiuta il militarismo e la guerra.
In questo senso, il Comitato Centrale del PCP valorizza l’“Appello comune per le elezioni del Parlamento europeo”, lanciato da diverse forze politiche di diversi paesi europei e che rappresenta un segno di speranza, fiducia, convergenza e determinazione nella lotta per una vita migliore, per l’uguaglianza, per un’Europa della pace, della cooperazione e del progresso sociale, per un’Europa dei lavoratori e dei popoli.
IV – Rafforzare il Partito, rilanciare l’iniziativa politica
1. Il Comitato Centrale del PCP rende omaggio alle organizzazioni e ai membri del Partito e del JCP per il loro intervento militante, nella battaglia elettorale e oltre, testimoniando la determinazione, il coraggio e la fiducia che la situazione richiede, nonostante gli ostacoli e le difficoltà.
2. La situazione attuale, il capitalismo e la sua natura, l’azione dell’imperialismo, il dominio del grande capitale sulla società portoghese, i progetti reazionari ad esso associati con l’obiettivo di sferrare un colpo profondo e completare l’opera distruttiva contro l’Aprile, mettono l’Aprile in discussione. Occorre rilanciare il progetto e i valori dell’alternativa, della necessità, dell’importanza e dell’ideale del progetto comunista, della libertà, della democrazia e del socialismo, del ruolo e dell’azione del Partito Comunista Portoghese.
I risultati elettorali, inseparabili dalle circostanze specifiche in cui si sono verificati, sono negativi per i lavoratori e per il popolo. Nonostante la demagogia e la dissimulazione della destra, i risultati elettorali rappresentano pericoli e minacce reali. La forza dei lavoratori e del popolo, utilizzando tutti i diritti che la Costituzione della Repubblica portoghese sancisce, ha la capacità di affrontare i pericoli, sconfiggere i progetti reazionari, rompere con la politica di destra e di abdicazione nazionale, con il predominio del potere del grande capitale e di aprire la strada a un’alternativa patriottica e di sinistra con i valori dell’Aprile nel futuro per il futuro del Portogallo.
Il Comitato Centrale del PCP riafferma che, qualunque siano le circostanze, i lavoratori e il popolo portoghese possono contare, come hanno sempre contato nei suoi 103 anni di storia, sul Partito Comunista Portoghese, partito necessario, indispensabile e insostituibile nella difesa dei loro interessi e diritti.
3. Il Comitato Centrale del PCP ritiene che, nonostante l’analisi approfondita della situazione nelle sue diverse dimensioni, questo sia il momento di prendere l’iniziativa, di chiarire e mobilitare, di affrontare i pericoli, promuovere la rottura, rilanciare l’alternativa, costruire e avanzare.
Il Comitato Centrale del PCP ribadisce l’importanza delle linee guida della Conferenza Nazionale “Prendere l’iniziativa. Rispondere alle nuove richieste. Rafforzare il Partito”, che è necessario continuare a realizzare in tutte le sue dimensioni e articolandone i diversi aspetti.
Dopo le elezioni per l’Assemblea della Repubblica, in una situazione politica e sociale con grandi esigenze, cresce la necessità dell’intervento politico, lo sviluppo della lotta di massa, il rafforzamento delle organizzazioni unitarie dei lavoratori e di altri settori della popolazione, del lavoro con gli altri democratici e patrioti, rafforzando il Partito e le sue organizzazioni
Ciò richiede che l’iniziativa del Partito sia focalizzata sul legame con i lavoratori e le masse popolari; la necessaria discussione sulla situazione, gli orientamenti, i compiti e le iniziative in cui si distinguono le manifestazioni di Lisbona, Setúbal e Porto, e l’azione di contatto con i lavoratori e la popolazione dal 21 al 24 marzo; la continuazione delle celebrazioni del 103° anniversario del Partito; l’adozione di misure per garantire un’ampia commemorazione del 50° anniversario del 25 Aprile, con una serie di iniziative proprie, tra cui lo svolgimento della sessione 25 Aprile (una rivoluzione liberatrice ed emancipatrice) e l’ iniziativa del Festival dei Giovani , “Mais Abril” , il prossimo 13 aprile; il contributo alla grande giornata del 1° maggio organizzata dalla CGTP-IN; l’intervento nella battaglia per le elezioni del Parlamento Europeo del 9 giugno; la preparazione della Festa do “Avante!” che avverrà nei giorni 6, 7 e 8 settembre, l’affermazione del Partito, del suo ideale e del suo progetto.
Il rafforzamento del Partito è una questione centrale, soprattutto per quanto riguarda la responsabilità dei quadri, il reclutamento e l’integrazione di nuovi membri, l’intervento e l’organizzazione nelle aziende e nei luoghi di lavoro, le misure in termini di comunicazione, informazione e propaganda, compresa la campagna per la diffusione di “Avante!”, e la garanzia dell’indipendenza finanziaria del Partito.
Con la fiducia nei lavoratori e nelle masse popolari e nello sviluppo della lotta, con il rafforzamento del Partito e il suo legame con i lavoratori e il popolo, il PCP, forza dell’Aprile rivoluzionario, con il coraggio di sempre, potrà rispondere, in qualunque circostanza, alla costruzione dell’alternativa patriottica e di sinistra, della democrazia avanzata con i valori dell’Aprile nel futuro del Portogallo, alla lotta per il socialismo e il comunismo.
