Roma, 7 gennaio 2024: gli atti fascisti di Acca Larenzia. La denuncia politica e l’esposto del MpRC

Di Fosco Giannini, Coordinatore Nazionale del MpRC

Lorenzo Fascì, Avvocato, della Segreteria Nazionale del MpRC

Ieri, 7 gennaio 2024, a Roma, si sono svolte ben tre manifestazioni pubbliche per ricordare la morte, il 7 gennaio 1978, di tre militanti fascisti del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. I primi a rivendicare la morte dei tre militanti fascisti furono, nel 1978, i cosiddetti “Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale”, anche se nel 1987 furono accusati del triplice omicidio cinque militanti di Lotta Continua. Due delle tre cerimonie di ieri a Roma si sono svolte nella mattinata, la terza nel pomeriggio. Una delle cerimonie del mattino è stata di tipo altamente istituzionale, con la presenza del presidente della Regionale Lazio Francesco Rocca (della destra politica) e dell’assessore comunale alla Cultura Miguel Gotor (del PD). In questa cerimonia istituzionale sia Rocca che Gotor hanno sparso, nei loro discorsi, apparenti ovvietà (Rocca: “Commemoriamo questi ragazzi uccisi in nome delle loro idee e dei loro credi politici poiché ciò non avvenga mai più”. Gotor: “In quegli anni violenti tanti ragazzi, cuori rossi e cuori neri, si sono scontrati in modo violento e il nostro dovere è che ciò non accada mai più”).

Apparenti, solo apparenti ovvietà poiché invece ciò che sia Rocca che Gotor hanno diffuso – bel al di là del fatto in sé che si stava commemorando- è l’ipocrisia e la menzogna della sovrapponibilità politica e ideologica tra fascisti e antifascisti, “cuori rossi e cuori neri”, uguali nella lotta e nella violenza.

Lo stesso atteggiamento peraltro, tenuto dalla grandissima parte dei “media”, che hanno raccontato le tre cerimonie di ieri, 7 gennaio, stigmatizzando duramente l’assassinio dei tre giovani fascisti, guardandosi però bene dal  ricordare la lunga stagione, dagli anni ’60 e per circa un ventennio, del terrorismo nero, della strategia della tensione e delle stragi neofasciste che nascevano e si organizzavano  tra le oscurità del potere politico reazionario italiano, nelle trame buie dei servizi segreti e all’interno stesso della Basi Nato e USA in Italia, con una linea politica anticomunista, anti PCI e di natura “golpista”. Rimuovendo, i “media” che hanno raccontato questo 7 gennaio 2024, come i movimenti terroristi neofascisti si sviluppavano dall’interno o a fianco del MSI e comunque a partire dalla sua stessa matrice fascista, squadrista e terrorista: Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Ordine Nero, per una meditata quanto feroce e sanguinaria strategia golpista che sfociò, in senso chiaramente fascista, nella strage di Piazza Fontana del 1969, nella strage di Piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974, culminando nella strage di Bologna del 2 agosto 1980.

Abbiamo detto delle due cerimonie del mattino, ieri a Roma, di cui quella istituzionale. Ma dobbiamo mettere in evidenza la cerimonia avvenuta nella stessa giornata di ieri, a Roma, del pomeriggio, organizzata di fronte alla ex sede del MSI di Acca Larenzia, al Tuscolano. In questa cerimonia oltre 200 militanti neri hanno in verità pubblicamente e impunemente inscenato una vera e propria manifestazione in pieno stile fascista, con ripetuti saluti romani e il triplo “presente” mussoliniano prepotentemente urlato tra il popolo romano. 200 militanti neofascisti organizzati che hanno occupato per ore un territorio romano, non tanto per commemorare i tre “missini” morti il 7 gennaio del 1978 ma, con tutta evidenza, per rilanciare la storia fascista, la visione del mondo fascista, le forme d’essere del fascismo, le sue parole d’ordine e la sua violenza.

 Tutto ciò nella bambagia accogliente del governo Meloni, delle istituzioni romane e laziali, con i maggiori “media” volti a dimenticare gli orrori fascisti e la stessa strategia fascista e golpista della tensione e delle stragi, con il silenzio assenso delle forze dell’ordine.

Ma il Movimento per la Rinascita Comunista non vuole né dimenticare né, di fronte al fascismo, far finta di niente.

Il MpRC sarà in campo, con la propria militanza antifascista e con la propria azione politica, che prende corpo nell’immediato con il seguente Esposto:

Al Sig. Presidente della Repubblica quale Presidente della Corte Costituzionale e Garante del rispetto dei principi costituzionali.

Al sig. Ministro degli Interni.

Al sig. Prefetto di Roma.

Al sig. Questore di Roma. 

Al sig. Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione.

ESPOSTO DENUNCIA E RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO A SALVAGUARDIA DELLA DEMOCRAZIA

La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista.

 La legge 20 giugno 1952, n. 645 (legge Scelba) in materia di apologia del fascismo, sanziona «chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, e «chiunque pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».

Ciò che è accaduto a Roma lo scorso 7 gennaio 2024 costituisce pertanto un atto di vilipendio alla Costituzione nei due diversi ma convergenti aspetti e principi (la Disposizione transitoria e la Legge Scelba).

Le Istituzioni dello Stato non possono rimanere inerti.

Pubblicamente chiediamo:

a) La manifestazione ad Acca Larenzia è stata Autorizzata?

b) Da quale Autorità?

c) Se è stata autorizzata, il permesso deve provenire necessariamente dalla Questura e dalla Prefettura.

d) La presunta autorizzazione sarebbe stata allora posta in essere contro i principi costituzionali e le leggi dello Stato.

e) Se non è stata autorizzata, bisogna allora chiedersi perché nessuna delle Istituzioni ha provveduto ad avviare un procedimento penale nei confronti dei partecipanti.

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